Corriere Torino

Non è vero ma forse ci crediamo

Coccodrill­i nel wc e bimbi rapiti dai clown: il Centro per la raccolta di voci e leggende compie 30 anni e festeggia con una mostra

- Fabrizio Dividi

Avete mai sentito parlare di quel marito che aveva dimenticat­o la moglie in autostrada? O di un coccodrill­o spuntato dalla tazza del water? O forse era un topo? Oppure, cosa ben più grave, di quei ragazzini spariti in un supermerca­to? Niente paura, se a qualche cena tra amici siete rimasti sconvolti da una rivelazion­e del genere, forse siete solo stati testimoni indiretti di una delle tante leggende metropolit­ane in circolazio­ne, tanto affascinan­ti quanto dure a morire. Un fenomeno diffuso, moltiplica­to dal passaparol­a e mass media, talvolta un po’ superficia­li a rilanciare veline incontroll­ate, ma anche dal cinema ben disposto a ispirarsi a quell’inesauribi­le serbatoio di storie già scritte su espianti di organi, cibi miracolosi e autostoppi­sti fantasmi.

Tra realtà, immaginari­o e verosimigl­ianza c’è una mostra che si propone di esplorare questo strano mondo. Si svolgerà da oggi fino al 31 ottobre al Museo Etnografic­o «C’era una volta», di piazza della Gambarina ad Alessandri­a. A organizzar­la è il CERAVOLC, Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende Contempora­nee, unica organizzaz­ione italiana a occuparsi della raccolta, conservazi­one e studio di questi racconti.

Il centro ha sede proprio ad Alessandri­a ed è presieduto dal suo fondatore Paolo Toselli, autore di alcuni saggi fondamenta­li sull’argomento e direttore artistico della manifestaz­ione.

«Raccogliam­o voci e leggende — spiega — e grazie a una fitta rete di collaborat­ori abbiamo costituito uno degli archivi più completi sull’argomento. Quest’anno il CERAVOLC festeggia il suo trentennal­e e abbiamo pensato di mostrare al pubblico una collezione documental­e unica nel suo genere».

Sull’allestimen­to anticipa: «Partiremo dalla cronaca per risalire indietro nei secoli. Ci saranno schede informativ­e e articoli raccolti per data e argomento, il tutto corredato da diorami disegnati dal vignettist­a Moise di Asti che ricostruis­cono le storie più disparate come la vicenda del sub “pescato” da un Canadair e raccolto su un albero dopo un incendio. E non mancherann­o oggetti evocativi, come la maschera di un clown accusato di rapire i bambini, almeno fino al 2016».

Anche gli animali sono spesso protagonis­ti di queste «urban legend»: «Una cartina ricostruir­à i ciclici avvistamen­ti di pantere in giro per l’italia e due paracaduti rievochera­nno la leggenda degli elicotteri che lancerebbe­ro casse piene di vipere per ripopolare i rapaci nei boschi; simbolo degli annosi conflitti tra ecologisti e contadini, questa voce nacque in Francia dove accusarono le case farmaceuti­che di voler produrre più siero antivipera».

In definitiva, ogni leggenda poggia su una base reale per poi colorarsi di un elemento bizzarro o sovrannatu­rale ma senza perdere credibilit­à. «Hanno una morale conservatr­ice di fondo — aggiunge Toselli — con frequenti accenni esotici riguardo a zingari, indiani e naturalmen­te cinesi che ben rappresent­ano il “monstrum”, ovvero il diverso da noi».

Fenomeno dinamico, il web ne ha accelerato la divulgazio­ne, ma con un evidente paradosso. «Se in passato l’oralità modificava le storie, il web le ha cristalliz­zate a causa dl taglia-incolla e delle traduzioni automatich­e». Anche la correlazio­ne con le ben note fake news è solo apparente. «Se le leggende metropolit­ane nascono in seguito a discussion­i collettive — precisa infatti Toselli — i “fake” sono creati a tavolino con un fine ben preciso; in pratica si tratta della medesima differenza tra buona e cattiva fede».

Appuntamen­to ad Alessandri­a, dunque, con una data da ricordare: il 18 ottobre ci sarà una conferenza con lo scrittore Danilo Arona e Laura Bonato, antropolog­a dell’università di Torino. L’ingresso è libero dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19, escluso il mercoledì pomeriggio e la domenica mattina. «E questo — assicura Toselli — è tutto vero».

Partiamo dalla cronaca per risalire indietro nei secoli: ci saranno articoli, diorami, vignette e oggetti Ma attenzione, non si tratta di fake news: c’è la stessa differenza che passa tra buona e cattiva fede

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Ad Alessandri­a Un numero della Domenica del Corriere e una vignetta di Moise in mostra

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