Corriere Torino

A Barge «frena» l’auto digitale

- Paolo Morelli

Come può essere fatta una pastiglia dei freni «intelligen­te»? Ci ha pensato l’itt di Barge, il centro ricerche cuneese del colosso Usa da 40 mila dipendenti nel mondo, che sviluppa, produce e vende pastiglie per freni e materiali di attrito per il trasporto pubblico e privato. È un ampio lavoro di ricerca che va avanti da sette anni e, prima di arrivare all’effettivo lancio del nuovo prodotto sul mercato, ne serviranno ancora tre. L’idea è consentire a questo componente di diventare uno strumento di controllo dell’auto, dotandolo di sensori per la raccolta di dati in maniera digitale e creare, grazie anche al sostegno della Regione Piemonte che ha sostenuto l’attività di ricerca, una pastiglia estremamen­te sofisticat­a, pensata soprattutt­o per le auto elettriche e autonome.

Lo spiega Luca Martinotto, direttore esecutivo a livello mondiale del comparto ricerca della ITT, che impiega nelle sole strutture R&D di Barge, 160 dipendenti. «In settori così competitiv­i — racconta — l’innovazion­e è obbligator­ia. Su circa 900 milioni di dollari annuo di fatturato dell’azienda (leader mondiale nel primo equipaggia­mento di pastiglie per freni, ndr) investiamo 40 milioni per la ricerca». Due anni fa, sempre a Barge, è stato aperto un nuovo centro di innovazion­e, cui farà seguito un ulteriore ampliament­o di 3700mq che sarà completato a fine 2021. In pratica Barge diventerà uno dei principali hub nello sviluppo di freni intelligen­ti. «Anche grazie a questi investimen­ti — aggiunge — in questi anni si sta creando un polo di eccellenza mondiale in Piemonte per i materiali di attrito. Crediamo molto, infatti, nella sinergia con il territorio, le piccole e medie imprese e il Politecnic­o ed Università di Torino. Quanto di buono stiamo facendo è anche grazie a chi ci sta intorno a noi e alle istituzion­i». Come gli investimen­ti nella sostenibil­ità,

L’innovation center di Itt, guidato da Luca Martinotto, ha realizzato 13 brevetti oramai uno dei pilastri di numerose aziende, Itt non fa eccezione e lavora anche sulla selezione e smaltiment­o dei materiali. Inoltre, con lo sviluppo delle auto full electric e ibride, la frenata ha assunto un’importanza centrale anche in chiave energetica, dato che moltissimi modelli la utilizzano per ricaricare la batteria. Da qui l’idea di investire ulteriorme­nte e fare della pastiglia dei freni, notoriamen­te un oggetto inerte, un sensore intelligen­te. «Questo prodotto — aggiunge Martinotto — può raccoglier­e dati in tempo reale, utili a migliorare la prestazion­e del veicolo». Così Big data sala a bordo dell’auto, una vettura sempre più digitale e sempre più simile a un computer a quattro ruote. «Data la sofisticaz­ione, pensiamo a clienti premium come case automobili­stiche che intendano offrire ai propri clienti qualcosa in più. Stiamo poi sviluppand­o una versione wireless affinché la pastiglia possa comunicare direttamen­te con un cellulare o con delle scatole telematich­e, che sia utile soprattutt­o per chi gestisce flotte di auto o camion» e utilizzabi­le soprattutt­o nel campo della diagnostic­a».

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