Liquidità legale in trenta giorni per non cadere nell’usura
Il prefetto Palomba: «L’articolo 11 è dedicato al Covid»
Agevolare l’accesso al credito con particolare attenzione all’attuale emergenza sanitaria, contrastare il pericolo di infiltrazioni mafiose nelle imprese e supportare le famiglie in difficoltà. Sono questi gli obiettivi del protocollo anti-usura promosso dalla prefettura di Torino (che verrà adottato anche dalle altre prefetture piemontesi) firmato nella mattinata del 15 dicembre alla presenza — fra gli altri — della ministra dell’interno Luciana Lamorgese.
Agevolare l’accesso al credito con particolare attenzione all’attuale emergenza sanitaria, contrastare il pericolo di infiltrazioni mafiose nelle imprese e supportare le famiglie in difficoltà.
Sono questi gli obiettivi del protocollo anti-usura promosso dalla prefettura di Torino (che verrà adottato anche dalle altre prefetture piemontesi) firmato nella mattinata del 15 dicembre alla presenza — fra gli altri — della ministra dell’interno Luciana Lamorgese. L’accordo
è frutto di una collaborazione con l’associazione bancaria italiana e punta a salvaguardare la ripresa dell’attività economica dopo la crisi dovuta a chiusure e lockdown.
Proprio per aiutare le imprese a fronteggiare le drammatiche conseguenze economico-finanziarie dell’emergenza Covid, Abi e le banche aderenti si sono impegnate a «riscontrare possibilmente nel termine di trenta giorni» tutte le istanze presentate. Questo vuol dire possibilità di ottenere liquidità legale in tempi rapidi con attenzione particolare anche per i «protestati». Per questo motivo è previsto il ricorso alle figure del «facilitatore» e del «referente». Il primo opererà presso le associazioni anti-usura con il compito di far conoscere gli strumenti di solidarietà e soprattutto di garanzia per ottenere credito senza cedere alle lusinghe degli strozzini. Il «referente» sarà invece individuato da ogni banca per istruire e curare le singole pratiche per la concessione dei fidi.
Particolarmente soddisfatto il prefetto Claudio Palomba: «L’articolo 11 è dedicato all’emergenza Covid. L’impegno di Abi va in favore di tutte le categorie el’introduzione dei facilitatori e dei referenti è un aspetto importante, così come la rivalutazione della situazione del protestato. Ovviamente in presenza di strumenti e requisiti prestabiliti». E ha aggiunto: «In Piemonte stiamo vivendo una situazione difficile e vogliamo contrastare un reato nascosto che ha un indice di denuncia quasi a zero».
Su questo punto è intervenuto il generale della guardia di finanza Giuseppe Grassi, comandante regionale di Piemonte e Valle d’aosta: «La tempestività delle informazioni è fondamentale per combattere usura e riciclaggio. Per questo invito le associazioni a sensibilizzare i loro assistiti a presentare una denuncia sapendo che verrà trattata con la massima riservatezza. Con l’automotive che perde il 39% le conseguenze sull’indotto, a Torino e nel resto della Regione, sono facilmente immaginabili. È fondamentale evitare che imprese e privati si rivolgano al credito illegale o a fumosi broker internazionali pubblicizzati sul web».
Per la sindaca Chiara Appendino l’accordo rappresenta un messaggio ai cittadini: «Lo Stato c’è e vuole accompagnare chi è in difficoltà».