Gli animalisti: «Fermate la strage dei daini»
Agrate Conturbia, la nuova proprietà degli animali non intende tenerli. Gli animalisti: «Affidateli a noi»
Le immagini dei 7 daini uccisi in una tenuta privata di Agrate Conturbia, paesino di 1500 anime nel Novarese, hanno fatto il giro del web, scatenando l’indignazione del popolo della rete e una campagna online per salvare i superstiti. Dopo una lunga trattativa i volontari del Rifugio Miletta hanno individuato una struttura privata dove portare gli animali senza spese per l’attuale proprietaria, ma il destino dei 21 daini sopravvissuti alla macellazione sembra ancora in bilico. Tutto è cominciato lo scorso 23 novembre quando i volontari sono intervenuti nell’allevamento.
Le immagini dei 7 daini uccisi in una tenuta privata di Agrate Conturbia, paesino di 1500 anime nel Novarese, hanno fatto il giro del web, scatenando l’indignazione del popolo della rete e una campagna online per salvare i superstiti.
Dopo una lunga trattativa i volontari del Rifugio Miletta hanno individuato una struttura privata dove portare gli animali senza spese per l’attuale proprietaria, ma il destino dei 21 daini sopravvissuti alla macellazione sembra ancora in bilico.
Tutto è cominciato lo scorso 23 novembre quando i volontari dell’associazione novarese sono intervenuti nell’allevamento, interrompendo la mattanza. Qualcuno stava sparando ai 28 daini chiusi in un recinto all’interno di un allevamento, a pochi metri dalle case. «Si tratta di un allevamento solo dal punto di vista amministrativo, perché è l’unico modo per un privato per mantenere fauna selvatica – spiega Alessandra Motta, responsabile del Rifugio Miletta – Abito qui da anni e non mi sembra che in passato il vecchio proprietario abbia mai macellato i suoi daini, anche se adesso qualcuno racconta il contrario. Ma lui amava i suoi animali, ne aveva tantissimi e di diverse specie».
Qualche mese fa, però, lo storico titolare è morto e la tenuta, di circa due ettari, è passata in eredità a sua nipote: «Siamo stati chiamati per fermare una carneficina – continua Motta – Cinque femmine e 2 giovani maschi erano a terra e con la gola tagliata. All’interno erano presenti un macellaio assieme a un operaio e a un uomo con un fucile. I daini venivano prima spaventati, poi colpiti con i proiettili e infine sgozzati. Il tutto a due passi da strade e case». Dopo l’intervento dei volontari l’erede ha bloccato i macellai: «Ci ha detto di voler vendere la proprietà e che l’unica possibilità per farlo sarebbe stata eliminare i daini, trattandosi di un allevamento a scopo alimentare. Noi le abbiamo spiegato che non era così e le abbiamo proposto di trasferire a nostre spese gli animali in una struttura di un ettaro e mezzo che si impegna a non macellarli. Il 3 gennaio, però, la proprietaria ci ha informato di aver comunque optato per la macellazione». Per il momento i 21 daini sono ancora vivi ed è cominciata una corsa contro il tempo per salvarli. «Non perdiamo le speranze conclude Motta – Al di là di quello che dice la legge, chiediamo alla proprietaria di fare l’unica scelta possibile per una persona perbene: non uccidere».
La mattanza
Cinque femmine e due giovani maschi sono stati trovati con la gola tagliata