Corriere Torino

Zampata di Bremer, rimonta Toro Giampaolo: «Abbiamo un’anima»

L’1-1 in rimonta contro il Verona fa sorridere Giampaolo: «Grande spirito: in altri tempi il loro gol ci avrebbe tramortiti»

- Gasparotto, Graziano

Il Toro fallisce ancora l’appuntamen­to con la vittoria interna, ma il pareggio di ieri contro il Verona è comunque un risultato positivo. Là dietro, a parte lo Spezia, hanno infatti perso un po’ tutti, e dunque la banda Giampaolo può archiviare con il sorriso il quarto risultato utile consecutiv­o in campionato. «Siamo stati bravi a rimontare una partita che in altri tempi ci avrebbe visti tramortiti — spiega il tecnico granata —. La squadra non ha mai perso lo spirito. Il Verona ha vinto a Roma con la Lazio e ha pareggiato con il Milan: è un osso duro, è un’atalanta in miniatura. Partita di grande sacrificio la nostra. Oggi abbiamo un’anima». Certo, fa impression­e il dato che riguarda le gare interne: quattro sconfitte e quattro pareggi in questo campionato; in generale i tre punti mancano dal 16 luglio scorso (3-0 al Genoa), «ma il Toro mi è piaciuto — continua Giampaolo —, non era facile reagire dopo lo splendido gol di Dimarco». E ci scherza su: «Cosa potevamo fare per evitarlo? Spostare la porta...». E ancora: «Il Verona secondo me è bravo sulle seconde palle, sulle transizion­i. Gioca bene in verticale, va sempre uno contro uno. Abbiamo allora deciso di aspettare, perché fare la partita non è il loro punto di forza».

Appare oggi più solido il Toro, più libero anche mentalment­e. Qualche tempo fa, Giampaolo parlò di una squadra che doveva togliersi la melma dalla testa, «e mi pare che le corde giuste siano state toccate — spiega proprio il tecnico —. Vedo anche collaboraz­ione da parte dei calciatori, perché io non faccio il dittatore. A me piace fidelizzar­e i calciatori, in maniera tale che credano concretame­nte nella strada da percorrere insieme. Sono convinto che il confronto quotidiano abbia portato il gruppo sulla strada giusta. Ora siamo squadra, giochiamo da squadra. Gli approcci sono buoni, le reazioni sono buone e lo spirito pure». Non convocati ieri Edera e Zaza. Scelte a sorpresa. «Edera è giusto che parta, deve giocare di più. Non ho nessuna intenzione di penalizzar­lo. Mi pare che sia cresciuto molto, è un ragazzo straordina­rio per impegno e serietà. Abbiamo quattro esterni, lui è “prestato” in quel ruolo. A Zaza ho dato invece una giornata di riposo, perché a volte non fa male riposarsi».

Anche Ivan Juric giudica intanto positivame­nte il pareggio di ieri: «Lo considero un grande punto — spiega il tecnico del Verona —, siamo in emergenza e i ragazzi sono stati eccezional­i. Dopo il vantaggio ero convinto di portare a casa la partita, un peccato il gol preso».

Capitolo mercato: a Juric servono gol là davanti, e uno degli obiettivi è Kouame, giocatore che interessa pure al Toro. «Sento il ragazzo ogni tanto, a prescinder­e dal mercato — Juric ha già allenato l’attuale punta della Fiorentina —. Vediamo cosa succede, la società sa cosa ci manca». Giampaolo rimanda ogni discorso di mercato al d.t. Vagnati, anche se avrebbe bisogno di maggiore qualità dalla metà campo in su per uscire velocement­e dalla zona-pericolo.

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Che difesa Armando Izzo e Lyanco festeggian­o Bremer dopo il pareggio

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