Il piano delle Universiadi low cost Residenze in vecchie scuole e ospedali
Nella candidatura di Torino 2025 un budget low cost, cultura e la sfida di portare gli studenti in periferia
Sulla copertina del dossier di candidatura dell’universiade è scritto: «We have a dream». È lo slogan di una Torino che sogna un’altra volta di trasformarsi in capitale degli sport invernali. Nelle scorse settimane è stato inviato il progetto per organizzare l’olimpiade degli atleti universitari alla Fisu. La Federazione internazionale sceglierà solo in primavera chi ospiterà l’edizione 2025. Si annuncia la costruzione di cinque villaggi (uno a Novara). Le nuove residenze nasceranno all’ex ospedale Maria Adelaide, alla Foresteria Lingotto, in via Madonna della Salette (area Palavolley) e nell’ex scuola occupata Salvo D’acquisto, in Barriera di Milano.
Sulla copertina del dossier di candidatura dell’universiade è scritto: «We have a dream». È lo slogan di una Torino che sogna un’altra volta di trasformasi in capitale degli sport invernali. Nelle scorse settimane è stato inviato il progetto per organizzare l’olimpiade degli atleti universitari alla Fisu. La Federazione internazionale sceglierà solo in primavera chi ospiterà l’edizione 2025. La proposta italiana dovrà vedersela con la concorrenza svizzera, svedese e finlandese. Ma in città si annuncia un’ulteriore sfida. Se è troppo presto per pensare alle partite di hockey o alle discese di slalom, si delinea la posta in gioco. L’evento avvierà una grande operazione immobiliare, diventando un volano per una rivoluzione urbanistica. Con la costruzione di cinque studentati (uno a Novara) — 1.737 posti letto con un investimento statale di 84.767.200 euro — si intende spostare l’asse della città universitaria in periferia. In caso di aggiudicazione dei Giochi accademici, le nuove residenze torinesi dell’edisu, l’ente per il diritto allo studio, nasceranno all’ex ospedale Maria Adelaide, alla Foresteria Lingotto, in via Madonna della Salette (area Palavolley) e nell’ex scuola occupata D’acquisto, in Barriera di Milano.
Vicenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha rispettato la promessa fatta alla sindaca Chiara Appendino. Il governo si è impegnato a sostenere l’universiade 2025 con un investimento di 113 milioni di euro. Servono a coprire la parte più importante delle spese previste dal comitato organizzatore, presieduto da Regione, Comune, atenei, Edisu e Cus Torino. Riportare a Torino l’olimpiade degli studenti, nella città della prima edizione e di Primo Nebiolo, costerà 136 milioni di euro. Fin dal primo giorno, il Cus ha assicurato che sarà una kermesse sostenibile e low cost per evitare le critiche dal fronte M5S. I 50 milioni di «costi operativi» sono stati limati per arrivare a 36. Addio cerimonia d’apertura sfarzosa e città colorata e «brandizzata» come in occasione dell’universiade 2007. Quasi 2 milioni arriveranno dagli sponsor, cinque dalla Regione e solo uno dal
Comune. Il Politecnico, l’università di Torino e quella del Piemonte Orientale investiranno 3 milioni anche se avevano detto che non avrebbero speso un centesimo. Per aggirare le critiche interne, serviranno per organizzare gli eventi culturali di Torino 2025 con la prima «Para-universiade» — per gli atleti con disabilità — della storia. L’evento, attirerà 2.000 partecipanti da tutto il mondo. Per accoglierli si riapriranno i villaggi del 2006 a Bardonecchia e a Pragelato. E non si costruirà un unico villaggio, ma cinque. In un’area comunale di Novara, vicino al torrente Agogna, sarà edificata la residenza da 400 posti. I restanti atterreranno a Torino e non a Grugliasco, che rimane a bocca asciutta. Confermata l’intenzione di Unito di trasformare in studentato l’ex Ospedale Maria Adelaide.
Il Politecnico, invece, punta sulla foresteria Lingotto, la struttura ex Camplus che la Città voleva alienare, e il «Villaggio Salette» a Parella. Nell’area comunale di corso Francia, dove doveva nascere il Palavolley, saranno erette due palazzine per 556 studenti. Infine, si annuncia una seconda vita per l’ex «scuoletta verde» D’acquisto, occupata anche dagli anarchici. Con l’universiade potrà accogliere 165 posti letto in via Tollegno.
La candidatura di Torino è impreziosita dagli impianti ereditati dal 2006. Le gare di sci alpino e di snowboard si svolgeranno a Bardonecchia, quelle di curling a Pinerolo, le sfide di biathlon a Pragelato, le partite di hockey a Torre Pellice e il pattinaggio a Torino. Gli sport invernali saranno protagonisti anche lontano dalle piste. La «valanga di passione» dell’universiade arriverà in città. Gli atenei apricompito ranno le loro porte per organizzare lezioni di «storie di sport» per gli studenti e non. Il Museo del Cinema ha promesso mostre e corsi ad hoc, in collaborazione con Ingegneria del Cinema e del Dams. Sarà anche allestita una «piazza della salute», uno spazio pubblico dedicato agli allenamenti, al benessere e ai corretti stili di vita.
Accanto al programma delle gare, si annuncia un calendario di eventi culturali. È un affidato agli atenei. L’università del Piemonte Orientale organizzerà presentazioni di libri con il Circolo dei Lettori di Novara. La consegna delle lauree in piazza Martiri sarà presenziata da un campione dello sport e, oltre a una versione particolare della Notte dei ricercatori, l’upo lancerà, col Teatro Coccia, un’edizione speciale del premio Cantelli, pensato per i giovani direttori di orchestra.
Area ex Palavolley Il Politecnico punta a far nascere due palazzine con 556 posti letto