Coronavirus nell’aria, è più presente in casa che negli ospedali «Irrilevabile all’aperto»
L’arpa ha «fatto il tampone» agli ambienti
L’aria più viziata, e dunque quella in cui la concentrazione del coronavirus è più alta: nelle case. Quella più salubre, dove addirittura non ce n’è traccia: all’aperto. Potrebbe sembrare la scoperta dell’acqua calda, ma in realtà lo studio dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Piemonte dimostra per la prima volta, attraverso una un metodo riproducibile e validabile dal punto di vista scientifico, quanto finora era soltanto frutto dell’intuizione o di osservazioni scientifiche «non supportate da metodi di analisi validati». I tecnici dell’istituto di via Giordano Bruno sono andati in giro con i loro apparecchi per le case dei contagiati, negli ospedali (reparti Covid compresi) e nelle strade. E hanno «fatto il tampone» all’aria.
La loro scoperta, misurabile metro cubo per metro cubo: in ambito domestico le concentrazioni nell’aria del Sars-cov-2, il microorganismo responsabile del Covid, sono le più consistenti. Dopo aver processato i campioni raccolti nel Laboratorio di virologia del San Luigi Gonzaga di Orbassano e nel centro regionale di biologia molecolare di La Loggia, i ricercatori dell’arpa hanno scovato nelle case di chi è risultato positivo
all’infezione fino a 40:50 copie genomiche del virus nell’aria. Una quantità maggiore anche rispetto ai reparti Covid degli ospedali, dove «le concentrazioni sono risultate — spiegano i tecnici dell’agenzia — generalmente molto contenute, anche in virtù dell’elevato tasso di ricambio dell’aria (6-8 volte ogni ora)». All’aperto, poi, sottolineano i ricercatori, «il virus non è finora risultato rilevabile nell’aria».
Ora questi dati potranno essere usati dai responsabili della salute pubblica per calibrare meglio le decisioni sulle misure di contenimento del contagio. Sottolinea il direttore generale dell’arpa, Angelo Robotto: «È stato un lavoro complesso ma indispensabile per fornire dati affidabili e sicuri agli organi competenti nella gestione del rischio sanitario della popolazione».
In ospedale, anche nei reparti Covid, la presenza del virus è risultata molto contenuta: merito del ricambio d’aria