Giampaolo, partita tripla Ritrova il Milan a 15 mesi dall’esonero, cerca punti chiave per il Toro e attacca sul calendario: «In 13 giorni 5 gare, questo mi disturba non i rossoneri»
La liturgia dei ritorni imporrebbe Milantorino come la partita di Giampaolo. Il tecnico del Toro che torna a San Siro per la prima volta dall’ottobre 2019, quando fu sollevato dalla guida dei rossoneri dopo sette partite di campionato condite da tre vittorie. Non gli bastò battere il Genoa a Marassi per tenersi il Milan.
Sono passati 15 mesi da quei giorni, però Milan-torino è un passaggio al quale il tecnico arriva tra calcoli e rabbia, ma senza progetti vendicativi. Punta a un risultato positivo, che sarebbe il quinto consecutivo per i granata, perché di questo ha bisogno il Toro. Oltre che di riposo, parolina che fa scattare la protesta del tecnico: «Il calendario mi disturba: il Toro è l’unica squadra ad affrontare impegni così ravvicinati, 5 partite in 13 giorni. Tutte le altre hanno in media un giorno in più per recuperare». La corsa è cominciata a Parma il 3, proseguita con il Verona il 6, continua con il Milan oggi, 9 febbraio, e troverà altre «stazioni» martedì, ancora a San Siro, ancora contro il Milan, ma in Coppa Italia, prima di Torino-spezia il 16. Il calendario compresso e altre incognite rendono difficile il lavoro dello staff, e Giampaolo lo sottolinea: «Dopo la partita rientreremo in sede, saranno l’una, le due del mattino? C’è solo il tempo per recuperare e poi si riparte». Ancora a San Siro, ancora il Milan, ma in Coppa Italia. Un obiettivo possibile del Toro? «La programmazione così è impossibile. In questa stagione praticamente non esiste, e con i ragazzi ce lo siamo detti chiaramente: si affronta una partita alla volta. Dopo la partita, negli spogliatoi di San Siro farò la conta e comincerò a pensare a martedì. Ma adesso no».
Anche se in qualche modo avvisa: «Belotti? Insieme a Rincon è uno di quelli con il maggior minutaggio nel Toro. Per questo mi preoccupano gli impegni così ravvicinati, i giocatori non vanno fatti morire di fatica. Per questo se sento dire che Andrea non va sostituito... è una grande bugia». Come per Linetty, anche lui «è forte ma può riposare».
Non mancano i messaggi nelle parole di Giampaolo. Servono punti, serve continuità. È la prima cosa. «Le grandi? Si abbiamo fatto bene, ma perso punti. Abbiamo vinto solo con Genoa e Parma. Certo, arriverà il momento che giocheremo bene e batteremo una grande. Il Milan ha dimostrato di essere forte anche con diverse assenze. Ha consapevolezza, autostima. Anche contro la Juve ha giocato molto bene». Ma il Toro sta bene, sì. «Il gruppo sta dimostrando maggior compattezza, senso di squadra: non dobbiamo disperdere quel valore». Anche per questo il Toro cambierà più volte nei prossimi 270 minuti tra campionato e Coppa Italia.
L’ultimo telegramma è per chi parla di mercato: «Krunic? anche noi gli facciamo gli auguri perché guarisca in fretta dal Covid. L’ho avuto a Empoli, poi a Milano. È migliorato, al Milan ha giocato con giocatori forti. È un giocatore che non verrà al Toro...».