Corriere Torino

«Ero in pensione, sono tornato»

Antro, raccoglie l’anamnesi dei grandi anziani

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Dopo tre anni e mezzo di pensione, l’ex medico del pronto soccorso delle Molinette, Camillo Antro, è tornato in servizio per la campagna vaccinale. Dottore, perché questa decisione?

«Tutti non vediamo l’ora che questo incubo finisca. Volevo dare una mano per accelerare le vaccinazio­ni e rendere più breve possibile il periodo di crisi sanitaria. Questo è il motivo». Quando si è candidato per questo incarico?

«A gennaio». E come?

«C’era un programma del commissari­o Arcuri. L’agenzia Randstad ha gestito le pratiche, l’asl Città di Torino mi ha contattato per gli aspetti sanitari». E siete retribuiti?

«Sì, c’è una retribuzio­ne adeguata, anzi direi più che adeguata, ma al di là di questo io mi sono sentito il dovere, da medico, di fare la mia parte».

E non ha paura di esporsi a rischi?

«Io ho ricevuto già il vaccino perché seguo ancora dei pazienti ed è anche per questo che mi sembrava importante impegnarmi concretame­nte: più si fanno vaccinazio­ni, meglio è». A lei, che cosa più è mancato negli ultimi mesi?

«I viaggi, perché viaggiare mi piace. Ma ho avuto il tempo di leggere molto. Adoro leggere di tutto: dalla filosofia, alla chimica, alla fisica». Ha viaggiato con la mente, almeno?

«Sì, esatto, i momenti per prendere in mano i libri non sono mancati». E per quando si potrà tornare a viaggiare davvero, ha già in mente una meta? «Il più lontano possibile», ride. Un’idea? «A Capo Nord magari» Da solo?

«No lo so, ma sì perché no, anche da solo».

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