Corriere Torino

«Dal sud, l’emergenza dà lavoro»

Morelli, giovane medico arrivato dal Casertano

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Molti suoi coetanei hanno preferito rinunciare. Lui no. Il medico neolaureat­o Luigi Morelli ha lasciato Alvignano, 4.700 abitanti in provincia di Caserta, per Torino, dove è impegnato nelle vaccinazio­ni anti-covid. Dal Sud al Nord, perché questa scelta?

«Io mi sono laureato solo a ottobre 2020 e, dopo lo scoppio della pandemia, la Regione Campania non ha più pubblicato nuovi bandi per personale aggiuntivo». Non c’era nessuna possibilit­à?

«Sono entrato in graduatori­a, ma ero tra gli ultimi e non sono mai stato contattato, così ho partecipat­o a vari bandi». E perché ha scelto il Piemonte?

«Perché è stata l’unica Regione a darmi la possibilit­à di lavorare in un centro vaccinale». Come mai voleva dedicarsi a questo servizio?

«Il virus è subdolo e non conoscevo la situazione in cui mi sarei trovato a lavorare, perciò, anche per sicurezza personale, ho preferito scegliere un’attività meno in prima linea e intanto continuare a studiare per i test di ingresso alla scuole di specialità di medicina, a luglio». Che cosa le piacerebbe fare?

«Il cardiologo o l’ortopedico. Non escludo anche di provare a diventare medico di medicina generale, una figura di cui c’è carenza, o prendere una seconda laurea all’estero o in Odontoiatr­ia, per svolgere la libera profession­e: sono già medico, potrei evitare alcuni esami». Intanto, come si trova a Torino?

«Mi sento a casa». Dove vive?

«A Mirafiori, sono arrivato a inizio febbraio». E che cosa l’ha colpita di più?

«Sarà un luogo comune, ma i trasporti che funzionano. Vedere su Google Maps la fermata, il percorso del pullman e quando passa è meraviglio­so».

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