Coworking e auditorium da 99 posti alla Casa delle tecnologie emergenti
Il dg Pacini: «Entro giugno completeremo gli arredi e gli spazi fuori nel verde»
L’ottimismo è di casa nell’ex edificio dei Poveri Vecchi di corso Unione Sovietica. Qui, infatti, sotto l’egida del Cte Next, avrà la sua sede principale la Casa delle tecnologie emergenti e i lavori fervono per renderla abitabile e operativa prima dell’estate. Con molte novità. A raccontare i progressi è Pietro Pacini, direttore generale di Csi Piemonte, una carriera iniziato nel 1990 in Telecom dove è stato anche ad di Telecontact poi l’approdo in Vodafone, in cui ha ricoperto il ruolo di ceo di Vodafone Gestioni.
«La Casa vede coinvolti Comune, Politecnico, Fondazione Links, Torino Wireless, Cisco, Intel e Tim e nasce per creare un centro di trasferimento tecnologico e attrattivo per startup e piccole imprese in una logica di interazione pubblico-privato», spiega Pacini.
Le tecnologie, appunto, in cui il nuovo hub opererà saranno internet delle cose, blockchain, 5G, declinate su ambiti quali mobilità (smart road), velivoli (droni) e industry 4.0. Un abilitatore di innovazione che opererà anche con partner quali Talent Garden, Digital Magics ma soprattutto con Ogr Tech. «Nell’edificio dei Poveri Vecchi stiamo realizzando una struttura punto di un ecosistema più generale e che dialogherà con le Officine grandi riparazioni — conferma Pacini — qualcosa che dunque non ha valore solo per le dimensioni, per altro ragguardevoli, stiamo infatti parlando di mille metri quadri più altri 1.500 all’esterno adibiti a coworking». Spazi per lavoro condiviso in casette con ampie vetrate distanziate da piattaforme per il decollo di droni. All’interno della Casa invece è stato pensato un auditorium da 99 posti, adiacente al datacenter del Csi, dunque tutte le piccole e medie aziende che si accaseranno potranno usufruire infrastrutture ad alta prestazione per avviare linee produttive, un po’ sulla falsa riga del Manufacturing center di Mirafiori. «Un ambiente creativo vicino ad apparecchi e macchinari di alto profilo può fare la differenza — è convinto Pacini —. Entro aprile sarà completata la Casa, abbiamo appena concluso la gara per gli arredi, di qui entro giugno sarà tutto pronto,anche l’esterno».
«In Ogr-fondazione Crt collaboriamo già con molti dei partner che animeranno questo importante progetto — chiosa Luca Angelantoni, consigliere Ogr e Csi — e anche le tematiche relative ai settori della mobilità intelligente, all’industria 4.0 e ai servizi urbani innovativi sono da tempo al centro di programmi specifici che stiamo sviluppando anche insieme al programma di accelerazione guidato da Techstars».
Il nuovo ecosistema ambisce a coinvolgere 600 aziende e una comunità di 300 persone tra imprenditori e studenti. Cento aziende verranno selezionate per percorsi di accelerazione, la metà di queste avrà accesso a cofinanziamenti del
Comune di Torino a cui si accederà per bando; la Casa riceverà 7,5 milioni di euro dal Mise e altri 6 dai partner coinvolti. Le risorse ministeriali verranno così suddivise: 3,5 milioni per l’accelerazione, 2 milioni per sostegno e trasferimento tecnologico, 460 mila euro per la formazione, 1,3 milioni per comunicazione, animazione e replicabilità delle iniziative.
«Oggi più che mai solo con un “gioco di squadra” che coinvolga tutte le realtà esistenti sul nostro territorio saremo in grado di creare un “ecosistema” virtuoso in grado di guardare al futuro e di vincere le sfide del nostro tempo per il bene e lo sviluppo tecnologico della nostra Città, osserva ancora Angelantoni».
● Pietro Pacini, direttore generale di Csi
❞ Una struttura punto di un ecosistema più generale che dialogherà con Ogr
● Luca Angelantoni, consigliere Csi e Ogr