«Alti rendimenti e qualità della vita Investire qui è un vero affare»
«ATorino la redditività di un immobile è più alta che a Milano. Ecco perché la città è tornata nei radar dei grandi fondi di investimento internazionale». A parlare è Pino Caruso, presidente di Ipi Intermediazione, la società del gruppo Ipi, che è - escludendo gli asset in mattone di banche e assicurazioni - il principale operatore immobiliare a Torino, con un patrimonio di circa 300 milioni di euro. «Il capoluogo piemontese è una città su cui scommettere. Noi investiamo in tutta Italia, ma continueremo a essere molto presenti su Torino».
Presidente Caruso, dopo anni di lamentele perché Torino è «senza cantieri», oggi tanti si lamentano che ci sono «troppi» cantieri. A chi venderete tutti questi appartamenti in Centro?
«Per quanto ci riguarda il mercato sta rispondendo benissimo nel segmento alto di gamma. Faccio un esempio. Noi gestiamo le vendite di Corte Alfieri. Su 70 appartamenti, 50 sono stati venduti. Non male per essere nel bel mezzo di una pandemia. Anche la commercializzazione di Palazzo Novecento in corso Vittorio è andata molto bene».
Il Centro diventa un quartiere di lusso? Mentre le periferie si impoveriscono sempre di più?
«È evidente che il mercato dell’alto di gamma risente meno dei cicli dell’ economia. Ma poi ci sono i cambiamenti sociali a farla da padrone. Intanto i nuclei familiari sono composti da meno persone rispetto al passato. Oggi si preferisce abitare in metrature più contenuto purché la dimora sia ai collegamenti, metro e ferrovia. Le zone semiperiferie vivono altre dinamiche. Ad esempio noi al Lingotto ospitiamo tanti uffici di aziende che hanno abbandonato il Centro». Anche nel mattone tutto cambia e nulla si distrugge?
«Le dinamiche sociali ed economiche ridisegnano la mappa della città. Il centro è sempre meno business district, perciò diventa una opportunità abitarci. Ci sono gli
❞ Il mattone torinese, in alcuni quartieri, ha una redditività superiore a quella di Milano, arrivando a superare il 6-7% l’anno. Ecco perché i fondi investono
investitori, c’è la domanda. Sono processi lenti ma che vanno governati con infrastrutture e servizi adeguati».
Il Centro è la nuova Crocetta? Se i nuovi investimenti si concentrano intorno a via Roma che succede agli altri quartieri della borghesia?
«La Crocetta resta un quartiere molto richiesto, dove ci saranno presto altre operazioni di riqualificazione, negli immobili della Regione, ad esempio. Prevedo un ritorno della Collina. C’è sempre più interesse per gli spazi verdi, e oggi si possono trovano prezzi molto vantaggiosi».
È vero che farete un’offerta per il Grattacielo Rai?
«Stiamo valutando. Torino non è solo la nostra città. Ma è un territorio in cui crediamo. Perché è in corso di trasformazione. Nei prossimi anni cambierà pelle. Oggi è il momento per investire».
Torino attrae investimenti. In cantiere in Centro ci sono interventi per oltre 500 milioni di euro. A Milano si ragiona per miliardi. Si può colmare
❞ Non solo il Centro. Assistiamo a un ritorno della collina e ci sono dinamiche positive anche in Crocetta. La città sta cambiando pelle grazie alla rigenerazione urbana
questo gap?
«Milano è un’opportunità, non un concorrente né una pietra di paragone. Il capoluogo lombardo continuerà ad attrarre grandi investimenti. E le grandi società internazionali prenderanno sede a Milano. Bene: Torino può accogliere l’altra fetta del mercato, le medie aziende ad esempio.. Dobbiamo ragionare in un’ottica di macro-regione».
Conviene investire a Torino?
«A Milano il rendimento medio di un immobile è di circa il 4%. A Torino si parla del 6-7%. Direi che conviene»,
Quindi Torino è più rischiosa?
«A Milano i prezzi sono altissimi e il mercato è saturo. Torino è in corso di riqualificazione. E questa è una grande opportunità. Perché siamo noi che abbiamo in mano il nostro futuro».
❞ Il gruppo Ipi opera in tutta la Penisola. Ma puntiamo soprattutto sul capoluogo piemontese Stiamo valutando un’offerta per il Grattacielo della Rai