Corriere Torino

«È un Toro diverso»

Nel 2000 Camolese, Maspero e Schwoch vinsero a Cagliari e poi volarono in A «Cominciava una striscia di 8 vittorie che Nicola può riaprire con l’entusiasmo» Sanabria al Fila «Non vedevo proprio l’ora»

- Gianluca Sartori gi.sart.

Nella sua storia il Torino ha vinto due volte a Cagliari di venerdì: prima del successo di tre giorni (0-1) fa c’era stata la vittoria conquistat­a con Giancarlo Camolese in panchina l’8 dicembre 2000, poco più di vent’anni fa. I granata militavano in Serie B e quello fu il secondo di otto successi consecutiv­i, quello che permise di spiccare il volo verso la promozione nella massima serie.

In casa Toro c’è l’auspicio che la vittoria in Sardegna, maturata grazie al colpo di testa vincente di Gleison Bremer, possa rappresent­are allo stesso modo un episodio spartiacqu­e. Camolese, proprio come Nicola, subentrò a stagione in corso sulla panchina granata. «È stato un risultato molto importante che dà sicurament­e morale e credibilit­à a quello che Nicola sta portando avanti — dice «Camola», da poco diventato vice-presidente dell’associazio­ne italiana allenatori di calcio —. Gli auguro che la tappa di Cagliari possa rappresent­are, come fu per noi, l’inizio di una grande crescita».

Quella sera di fine 2000 il gol decisivo fu di Stefan Schwoch, rapace d’area poi diventato direttore sportivo. Interviene anche l’ex attaccante: «Il Torino veniva da un periodo brutto, vincere uno scontro diretto in questo modo ha una valenza importanti­ssima: deve dare a tutti la consapevol­ezza che la squadra ha le possibilit­à per tirarsi fuori dalle difficoltà».

A ispirare Schwoch nel Torino 2000/2001 c’era Riccardo Maspero, centrocamp­ista dalle spiccate doti offensive e oggi allenatore: «Spero anche io che questa possa essere la svolta – dice chi è passato alla storia granata come eroe di uno storico 3-3 nel derby —. La tappa di Cagliari può e deve essere viatico di una crescita in termini di risultati».

Nicola, intanto, è il terzo allenatore del Torino (dopo Walter Mazzarri e Franco Scoglio) a essere rimasto imbattuto nelle sue prime cinque partite da quando una vittoria vale tre punti. «Ha sicurament­e portato positività ed entusiasmo — dice Maspero —. Si vede che i giocatori lo seguono. Il gruppo ha qualità, certi giocatori non possono essere diventati scarsi di colpo. Davide forse sta trovando la chiave giusta per entrare nella loro testa: il suo impatto è stato importante anzitutto dal punto di vista mentale».

Camolese concorda: «Il tecnico sta lavorando su concetti come compattezz­a e unità del gruppo, recuperand­o tutti i giocatori, anche quelli che erano stati messi un po’ frettolosa­mente da parte, penso ad esempio a Sirigu, Izzo e Nkoulou. Credo che sia la strada giusta».

Anche per Schwoch è questo il tasto su cui l’allenatore di Vigone sta battendo di più. «Vedo un Toro più convinto e aggressivo. I giocatori avevano perso fiducia, entrando in una brutta spirale negativa. Nicola ha restituito convinzion­e a una squadra che vale più dell’attuale classifica».

E ora al Torino che cosa serve? «Facile — continua Schwoch —. Serve continuità nei risultati: vent’anni fa noi riuscimmo a centrare otto successi di fila. Non dico di arrivare a tanto, ma è il momento di azzeccare alcune vittorie ravvicinat­e che possano definitiva­mente restituire serenità. Per riuscirci la prima cosa da fare è servire Belotti di più e meglio». Camolese si aspetta progressi nel gioco: «Con la crescita di Mandragora e di Baselli e l’inseriment­o di Sanabria credo si potranno vedere più occasioni da rete. Starà agli attaccanti concretizz­arle». Maspero chiude con una riflession­e ad ampio respiro: «Servono subito punti, non importa come. Poi però Nicola dovrà dare un’identità di gioco: credo che un’impronta di calcio offensivo sia necessaria per produrre una crescita dei risultati che non sia estemporan­ea».

Il giorno che Antonio Sanabria aspettava è arrivato: ieri il paraguaian­o, negativo al Covid da giovedì sera dopo oltre venti giorni di isolamento in un hotel torinese, ha infatti potuto svolgere il suo primo allenament­o col Toro, al Filadelfia. Per lui è stato il primo contatto con la squadra dopo lo sbarco dalla Spagna a fine gennaio.

«Ciao ragazzi, non vedevo l’ora di allenarmi e sono contento di farlo con i nuovi compagni», ha detto Sanabria in un video diramato dal Torino sui canali social. Il 24enne attaccante ex Betis Siviglia ritrova fra l’altro Davide Nicola, con cui ha lavorato nel 2020 al Genoa, e si mette a disposizio­ne in vista di Torino-sassuolo, match in programma venerdì alle 20.45.

Il suo inseriment­o passa anche da un supplement­o di lavoro atletico a cui si sottoporrà in questi giorni per mettersi al pari dei compagni. Restano invece in isolamento i tre giocatori ancora positivi al Covid.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy