Corriere Torino

Un piano da 4 miliardi da scrivere

La Regione coinvolge i territori per ottenere i fondi Ue: roadshow con sindaci e imprendito­ri

- Andrea Rinaldi

Sul piatto per il Piemonte ci sono quasi 4 miliardi. E la Regione, con il bilancio falcidiato dai tagli (ne riferiamo in pagina), si sta preparando per mettersi a tavola e non farseli sfuggire. Sono le risorse che metterà in campo l’unione europea per il periodo 2021-27: 3 miliardi di Fse (fondo sociale europeo) e Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale) e quasi un miliardo di Feasr (fondo europeo per l’agricoltur­a).

Sul piatto per il Piemonte ci sono quasi 4 miliardi. E la Regione, con il bilancio falcidiato dai tagli (ne riferiamo in pagina), si sta preparando a non farseli sfuggire. Sono le risorse che metterà in campo l’unione Europea per il periodo 2021-27: 3 miliardi di Fse (fondo sociale europeo) e Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale) e quasi un miliardo di Feasr (fondo europeo per l’agricoltur­a); volendo, anche se son statali, ci sarebbe un altro miliardo e mezzo dal fondo nazionale Sviluppo e coesione. Denaro che servirà per rendere il Piemonte «più intelligen­te e competitiv­o, più verde e sostenibil­e, più connesso, più sociale e inclusivo, più vicino ai cittadini». Come? Con i progetti inseriti dalla giunta Cirio, con Ires, nel Documento strategico unitario (Dsu): una bozza, per ora, pronta a essere condivisa da giovedì in una sorta di roadshow con le autorità cittadine, i partner economici e le parti sociali. Sabato invece un focus dedicato agli under 35, i veri abitanti del Piemonte in fase di progetto. «ll Dsu raccoglie tutte le esigenze che nel tempo si sono manifestat­e e ne abbiamo individuat­e tre: una di queste è la digitalizz­azione, va colmato il gap delle pmi e renderle competitiv­e», spiega l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano. Le altre due sono la collaboraz­ione tra aziende in maniera da irrobustir­e la filiera, in particolar­e «far crescere le piccole imprese in funzione delle grandi così da trasformar­le in fornitori di primo e secondo livello» e poi trasferire prodotti e lavorazion­i su settori alto di gamma, «perché la qualità, il nostro know how e la storia di questa regione sono elevatissi­mi, in grado di farci tornare a essere una locomotiva».

Dopo la presentazi­one itinerante, la Regione correggerà il Dsu e lo porterà all’esame del consiglio per approvarlo entro aprile; a quel punto inizierà l’interlocuz­ione con Bruxelles. «Dobbiamo pensare all’energia, sull’idrogeno siamo in anticipo rispetto ad altri — osserva Tronzano —. Un altro asset da irrobustir­e è la nostra tecnologia, siamo all’avanguardi­a nel tessile, nel lusso, nel design, ma non dimentichi­amo automotive e aerospazio con la cittadella dell’aerospace di corso Marche e il Manufactur­ing center. A cui si affiancano la Città delle Scienze di Grugliasco, Ico Valley a Ivrea e le Città della Salute di Torino e Novara». L’altro compito che si è data la Regione è interloqui­re con distretti e filiere, «una delle nostre forze è il mix produttivo, se li connettiam­o tra loro, creeremo un altro grande asset».

Infine c’è un altro lavoro da fare, che non riguarda patrimoni materiali: «Dobbiamo eliminare la diffidenza, far capire che se si sfa sistema si ottiene qualsiasi risultato, come abbiamo visto con la gigafactor­y di Italvolt. L’aggregazio­ne è un valore». A riprova, l’assessore cita proprio il lavoro svolto per la fabbrica di batterie a Scarmagno: «Abbiamo fatto gioco di squadra, mostrato che il Piemonte è accoglient­e e ha competenze e rimesso in pista un sito industrial­e storico. Ora faremo tutto il possibile per aiutare il percorso. Ma per realizzarl­a resterà centrale l’investitor­e».

«L’esperienza a Bruxelles mi ha insegnato che non bisogna limitarsi ad attendere le risorse dell’europa, ma occorre contribuir­e a indirizzar­le affinché possano rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto economico e sociale», ha detto il governator­e Cirio.

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Entro il mese di aprile la giunta regionale licenzierà una serie di documenti programmaz­io ne strategica che definirann­o le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi dieci anni e che dovrà fare capo a oltre 4 miliardi di euro di fondi europei
Risorsa Entro il mese di aprile la giunta regionale licenzierà una serie di documenti programmaz­io ne strategica che definirann­o le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi dieci anni e che dovrà fare capo a oltre 4 miliardi di euro di fondi europei

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