Aria inquinata i diesel Euro 5 restano fermi fino a giovedì
Oggi scatta il semaforo arancione: fermi i diesel fino all’euro 5 e il benzina fino all’euro 1. Complici le alte temperature, la concentrazione di PM10 nell’aria a Torino e provincia ha superato i 50 microgrammi al metro cubo per più di quattro giorni, soglia imposta dall’unione Europea e recepita dal protocollo padano. Dalle 8 alle 19, quindi, anche il sabato e la domenica, non potranno circolare tutti i veicoli a gasolio fino alle Euro 5 e i benzina fino all’euro 1; per il trasporto merci, invece, il divieto riguarderà i diesel Euro 3 e 4 dalle, con una fascia «libera» dalle 14 alle 16 il weekend. Il blocco, che riguarda potenzialmente 800 mila veicoli, durerà almeno fino a giovedì compreso, quando vi saranno i nuovi rilevamenti di Arpa Piemonte: se la situazione sarà migliorata, allora si potrà ricominciare a circolare, se no il blocco durerà fino al martedì successivo. Le città coinvolte, oltre a Torino, sono Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria. Fuori dal Torinese si salva solo Tortona: scatta invece il blocco ad Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Asti, Alba, Bra, Novara, Trecate e Vercelli. E visto che la situazione dell’inquinamento non pare migliorare, mentre un’inchiesta è appena partita con indagati gli ultimi due sindaci, Chiara Appendino e Piero Fassino, i governatori Alberto Cirio e Sergio Chiamparino e i loro assessori, a salire sulle barricate è anche l’ordine dei Medici, che ha deciso di partecipare a «Che aria tira?», la campagna di monitoraggio civico della qualità dell‘aria promossa dal Comitato Torino Respira nell’area metropolitana. Nei giorni scorsi 75 centraline per il rilevamento della qualità dell’aria sono state così installate all’esterno di studi medici (di base, odontoiatri, liberi professionisti) e presso la sede dell’ordine in corso Francia: fino al 15 marzo rileveranno i livelli di inquinamento atmosferico presenti. Al termine di questo periodo, i campionatori verranno ritirati, riportati al Comitato e inviati a un laboratorio che effettuerà l’analisi dei dati. «Il numero elevato di adesioni riscontrato — spiega il presidente dell’ordine dei Medici Guido Giustetto — ci conforta sul fatto che questo sia un tema particolarmente sentito: d’altronde la situazione dell’inquinamento a Torino continua a essere preoccupante per i possibili danni alla salute dei cittadini».