La collezione d’arte Olivetti entra nel museo
Un patrimonio di opere d’arte, costruito negli anni, che diventa pubblico e piano piano si scopre, si offre ai ricercatori e agli appassionati, apre nuovi percorsi di studio e di dialogo con altri lavori provenienti dal territorio. Ivrea si prepara ad accogliere, nel Museo Garda, la Collezione Olivetti, grazie a un accordo che coinvolge le due realtà culturali (con l’associazione Archivio Storico Olivetti), Tim, che è proprietaria dell’archivio, e l’amministrazione comunale.
Negli anni sono state raccolte opere di vario tipo, di arte contemporanea e antica, grazie la lavoro di intellettuali come Zorzi, Giorgio Soavi o Geno Pampaloni. Già a giugno, il museo di Ivrea ospiterà la prima mostra costruita grazie alla Collezione Olivetti, sul valore della cultura come strumento strategico dell’impresa e come fattore di crescita per la società. Il programma deve ancora essere definito ma sarà articolato in una serie di iniziative che copriranno il triennio 2021-2023, con l’obiettivo di valorizzare la collezione e ricordare l’attenzione riposta dall’azienda nell’accesso alla cultura.
«Adriano Olivetti ha sempre pensato la continuità non come una sospensione del cambiamento, ma come sforzo progettuale verso nuovi linguaggi — ha commentato Roberto Tundo, ad dell’azienda —, veicolo verso una più ampia accessibilità e conoscenza di quei valori che la cultura della fabbrica Olivetti storicamente ha incarnato. Ci è parso naturale che fossero donne e uomini del territorio canavesano i primi ad ammirare le opere della collezione».
Ed è in fase di definizione un percorso di valorizzazione con percorsi digitali e multimediali, in linea con il ruolo di «fabbrica digitale» in ambito IOT del Gruppo Tim. Si attendono, nei prossimi mesi, studi ed eventi per il centenario della nascita di Renzo Zorzi (13 setrenzo tembre 1921), poi i lavori dell’artista belga Jean Michel Folon e in seguito una mostra di fotografie e documenti storici legati a negozi e showroom Olivetti, con una selezione di opere (Scarpa, Viani, Klee, Wiegmann Mucchi), che arricchivano quegli ambienti. Oltre a oggetti di design. Quindi l’astrattismo, con quadri dalla collezione che sono stati dipinti da artisti come Alechinsky, Crippa, Kandinskij o Sutherland, in dialogo con altri in arrivo dal collezionismo privato eporediese. Nel 2023, infine, sarà ricordato il centenario dalla nascita di Giorgio Soavi. Senza dimenticare i libri, con le celebri «strenne» e gli originali delle raffinate edizioni storiche Olivetti.