Corriere Torino

Salta la partita di venerdì

Le tre positività registrate prima di Cagliari sono diventate dieci ieri mattina: chiuso il Filadelfia La Asl ferma i granata per una settimana, a rischio la partita con il Sassuolo e forse anche la Lazio

- di M. Gasparotto, G. Sartori

Il comunicato ufficiale del Torino è stato pubblicato ieri poco dopo le 12, ma l’allarme era scattato prima. Per la precisione giovedì, quando all’ultimo giro di tamponi erano emerse due positività tra i giocatori. Il club si è attenuto come sempre al protocollo, esami a tappeto e stretto contatto con le Asl di Torino e Cagliari, dove la squadra era volata giovedì sera e dove ha giocato (e vinto) venerdì scorso.

Due giocatori erano rimasti in città. Poi Karol Linetty aveva lasciato il ritiro nella mattinata di venerdì, non era positivo ma i valori dell’esame effettuato prima della partita non davano garanzie. E il giorno dopo, sabato, ripetuta la ricerca, è saltato fuori il Covid-19. Che ha acceso ancor di più la spia rossa nello spogliatoi­o di una squadra che non solo si era allenata ma aveva viaggiato — in bus e aereo — con il polacco. Per questo il Torino ha continuato a lavorare a stretto contatto con l’asl torinese e ieri mattina ha fatto scattare l’allarme: quando sono emerse altre positività nel gruppo (in tutto, da giovedì sarebbero una decina, con almeno sei giocatori) è scattato il «tutti a casa», chi in quarantena chi in isolamento, in attesa degli esami che sono stati ripetuti ieri. Ancora per tutti.

Non soltanto i giocatori, lo staff e i dirigenti più vicini al gruppo squadra, ma anche i dipendenti che lavorano al Filadelfia, chi si occupa della manutenzio­ne, chi della sicurezza. Chiunque fosse entrato in qualsiasi modo in contatto con i granata è stato esaminato. Perché la Asl della città lo ha detto chiaro: «È un focolaio, ne ha le caratteris­tiche. E va gestito con rapidità e decisione secondo le regole». Tracciamen­to e isolamento, quindi. Il Toro potrebbe non tornare ad allenarsi fino a martedì prossimo, anche se i risultati degli esami di ieri e di giovedì potrebbero cambiare tutto. A patto che siano negativi, il focolaio sarebbe arginato e si potrebbe tornare al lavoro al Filadelfia.

Ma ora stop. La Lega, che ieri ha contattato la Asl, dovrà prendere una decisione in queste ore ma sembra scontato che la partita contro il Sassuolo, venerdì, slitti a data da destinarsi. Più complesso immaginare ora che cosa sarà di quella contro la Lazio (martedì all’olimpico di Roma). Perché altre positività potrebbero non modificare le decisioni delle autorità. Mentre le regole dettate dal protocollo della Serie A concedereb­bero al club di Urbano Cairo di chiedere il rinvio di un match (uno solo nella stagione) quando ci fossero dieci giocatori positivi in una settimana.

Ieri erano sei, oggi si vedrà. Sarebbero sette se proprio la settimana scorsa non si fosse negativizz­ato Antonio Sanabria, l’attaccante paraguaian­o prelevato dal Betis Siviglia. Proprio lui era stato la prima vittima granata del Covid nel 2021. Al quinto tampone in tre giorni, dopo viaggi, trattative, firma e visita, era risultato positivo. Prima di entrare in contatto con il gruppo, prima di mettere piede al Filadelfia che ha scoperto solo sabato. Tonny è rimasto venti giorni in hotel con la moglie Maria e la piccola Arianna, in una stanza vicino alla quale è stata allestita una piccola palestra. Ora sperava di poter lavorare.

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