Minibond ed equity per pmi, nasce Anteos Capital Advisors
L’ad Mario Bottero: «Vogliamo essere il collegamento tra il risparmio e l’economia reale»
Senza l’inglese non si va da nessuna parte. Vale anche per le piccole e medie imprese, ma per loro si tratta di «corporate finance» e «investment advisory»: la lingua della finanza straordinaria. Che è quello che si pone di «insegnare» Anteos Capital Advisors, neonata società di consulenza con uffici a Torino e Milano: aiutare gli imprenditori italiani nelle loro strategie di crescita supportandoli appunto con operazioni quali emissione di minibond, fusioni, acquisizioni, ingresso di nuovi capitali e quotazioni all’aim, il segmento di Borsa italiana in cui non è richiesta una capitalizzazione minima. Inoltre Anteos ha avviato l’iter di accreditamento a Piazza Affari per operare come listing sponsor Fixed Income ed è partner di Elite, il percorso di Palazzo Mezzanotte per avvicinare le «piccole» al mondo della finanza.
Composta da un team di sei persone, che ne esercita il controllo diretto, la società vede nel capitale anche la presenza di Banco Azzoaglio e la sgr Incanto, specializzata nella valutazione degli attivi all’interno di procedure concorsuali.
«I nostri clienti sono aziende sane, con un piano di crescita importante e che devono finanziarla, noi interveniamo per sostenerli con emissioni di obbligazioni o quotazioni, ma anche nell’ambito di M&A trovando un fondo di private equity o un player strategico o complementare», spiega Mario Bottero, ceo di Anteos, un lungo curriculum in banca e nel corporate advisory di Adb, società che un anno fa promosse un progetto di basket bond con Banco Azzoaglio, Banca Reale e Cr Asti. Nel cda con lui figurano il presidente Lodovico Simone e i consiglieri Alberto Franco, Erica Azzoaglio e Simone Azzoaglio dell’omonimo istituto di credito. Il collegio sindacale è composto invece da Elena Cabutti
(presidente), Luca Arese, Manuela Ramona Fozzi. Solo in Piemonte ci sono circa 10 mila società che rientrano nella definizione europea di pmi (imprese con 10-250 addetti e un giro d’affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro). Un bel bacino per Anteos.
«Il secondo aspetto su cui lavoriamo — aggiunge Bottero — è un focus sugli investitori che guardano al mercato del private capital inteso come private debt ed equity-. Vogliamo essere il collegamento tra il risparmio e l’economia reale, avremo le radici nel Nordovest ma puntiamo a creare un network paneuropeo dedicato al mondo delle pmi italiane». Anteos poi intende consolidare il proprio ruolo nelle operazioni di corporate finance e nello sviluppo di progetti innovativi in ambito finanziario a supporto del fintech del mondo bancario tradizionale. Per aggredire il mercato e crescere rapidamente, raddoppiando l’attuale squadra in sei-dodici mesi. «Ci focalizzeremo su scelte di lungo termine ponendo l’attenzione su principi etici, reputazionali e tematiche di sostenibilità che da sempre contraddistinguono l’approccio del nostro team», precisa il presidente Simone.