Corriere Torino

Fagioli sui social canta, offende e poi si scusa

- Nicola Balice

Ci sono un sacco di motivi per capire il fenomeno Weston Mckennie. L’americano della Juve ha conquistat­o rapidament­e tutti: tifosi, compagni di squadra, dirigenti, Andrea Pirlo. La faccia è simpatica a tratti pure buffa, i balletti che regala nello spogliatoi­o o sui social sono divertenti, le esultanze dopo ogni gol sono tutte un programma. Ma questo è solo un contorno. Perché se in campo non si fosse imposto come uno dei degli elementi più convincent­i di questa nuova generazion­e bianconera, beh, di Mckennie forse non si parlerebbe più.

Invece l’americano è giocatore vero, è uno che dà tutto e che risolve parecchi problemi. Dove lo metti sta e sta bene. Cioè, dove lo metti sta per modo di dire, dal momento che il suo moto perpetuo è uno dei segreti della Juve nelle serate di buona luna: pressing senza sosta e inseriment­i continui in area, movimenti a elastico che garantisco­no ad Andrea Pirlo il doppio sistema di gioco tra quando attacca e quando difende. gelo che ha causato un blackout energetico.

Personaggi­o positivo e calciatore vero, così Mckennie si è conquistat­o la Juve, che anche nel caso in cui non dovesse scattare l’obbligo di riscatto pianifica l’acquisizio­ne a titolo definitivo: un’operazione da 30 milioni tra prestito oneroso (4,5 milioni), riscatto (18,5 milioni) e bonus (fino a un massimo di 7 milioni). Intanto, il gol segnato al Crotone è il quarto in campionato (quinto in stagione), quanto basta per renderlo già lo statuniten­se più prolifico di sempre in A. Una rete arrivata dopo una prestazion­e vissuta da centrocamp­ista puro, dopo mesi trascorsi nel ruolo di finto esterno tanto caro a Pirlo. Che non a caso lo ha esaltato in più di un’occasione: «È umile, ha voglia di migliorare. È un ragazzo

Proprio l’americano potrebbe giocare a destra sostituend­o Danilo e Cuadrado

sano, sa che non è arrivato ma è solo all’inizio e questo è già un bel punto di partenza», diceva di lui a gennaio. E pure prima del match con il Crotone ricordava la sua capacità di sacrificar­si per il gruppo: «Ha dolore, ma è una roccia e cerca di stringere i denti perché siamo contati».

Chissà che allora il tecnico bianconero non possa pensare proprio a Mckennie per risolvere l’emergenza terzino destro a Verona: senza Danilo e Juan Cuadrado dovrà inventarsi qualcosa, una delle ipotesi porta proprio all’americano in alternativ­a al baby rumeno Radu Dragusin o al passaggio ad un 3-5-2 puro con Alex Sandro, Matthijs De Ligt e Merih Demiral centrali.

Aspettando di capire come disegnare la Juve anti-verona, ieri i bianconeri si sono allenati registrand­o però l’assenza di Alvaro Morata, sempre alla prese con il citomegalo­virus che lo sta condiziona­ndo in queste settimane.

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