Fagioli sui social canta, offende e poi si scusa
Ci sono un sacco di motivi per capire il fenomeno Weston Mckennie. L’americano della Juve ha conquistato rapidamente tutti: tifosi, compagni di squadra, dirigenti, Andrea Pirlo. La faccia è simpatica a tratti pure buffa, i balletti che regala nello spogliatoio o sui social sono divertenti, le esultanze dopo ogni gol sono tutte un programma. Ma questo è solo un contorno. Perché se in campo non si fosse imposto come uno dei degli elementi più convincenti di questa nuova generazione bianconera, beh, di Mckennie forse non si parlerebbe più.
Invece l’americano è giocatore vero, è uno che dà tutto e che risolve parecchi problemi. Dove lo metti sta e sta bene. Cioè, dove lo metti sta per modo di dire, dal momento che il suo moto perpetuo è uno dei segreti della Juve nelle serate di buona luna: pressing senza sosta e inserimenti continui in area, movimenti a elastico che garantiscono ad Andrea Pirlo il doppio sistema di gioco tra quando attacca e quando difende. gelo che ha causato un blackout energetico.
Personaggio positivo e calciatore vero, così Mckennie si è conquistato la Juve, che anche nel caso in cui non dovesse scattare l’obbligo di riscatto pianifica l’acquisizione a titolo definitivo: un’operazione da 30 milioni tra prestito oneroso (4,5 milioni), riscatto (18,5 milioni) e bonus (fino a un massimo di 7 milioni). Intanto, il gol segnato al Crotone è il quarto in campionato (quinto in stagione), quanto basta per renderlo già lo statunitense più prolifico di sempre in A. Una rete arrivata dopo una prestazione vissuta da centrocampista puro, dopo mesi trascorsi nel ruolo di finto esterno tanto caro a Pirlo. Che non a caso lo ha esaltato in più di un’occasione: «È umile, ha voglia di migliorare. È un ragazzo
Proprio l’americano potrebbe giocare a destra sostituendo Danilo e Cuadrado
sano, sa che non è arrivato ma è solo all’inizio e questo è già un bel punto di partenza», diceva di lui a gennaio. E pure prima del match con il Crotone ricordava la sua capacità di sacrificarsi per il gruppo: «Ha dolore, ma è una roccia e cerca di stringere i denti perché siamo contati».
Chissà che allora il tecnico bianconero non possa pensare proprio a Mckennie per risolvere l’emergenza terzino destro a Verona: senza Danilo e Juan Cuadrado dovrà inventarsi qualcosa, una delle ipotesi porta proprio all’americano in alternativa al baby rumeno Radu Dragusin o al passaggio ad un 3-5-2 puro con Alex Sandro, Matthijs De Ligt e Merih Demiral centrali.
Aspettando di capire come disegnare la Juve anti-verona, ieri i bianconeri si sono allenati registrando però l’assenza di Alvaro Morata, sempre alla prese con il citomegalovirus che lo sta condizionando in queste settimane.