Corriere Torino

Nice, volontaria della Croce Rossa e simbolo della solidariet­à piemontese

- Di Floriana Rullo

Era una donna che si era spesa molto per la comunità di Chivasso, soprattutt­o nel mondo del sociale e del volontaria­to. Nice Dessì Gribaldo è morta in ospedale, dove era ricoverata da qualche tempo per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Avrebbe compiuto 79 anni a maggio. Vedova del noto avvocato Vincenzo Gribaldo, Nice è morta in quello stesso ospedale dove tanti anni prima, quando era infermiera, aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il suo compagno di una vita, uno dei migliori avvocati del Torinese, Vincenzo Gribaldo appunto, venuto a mancare nella primavera del 2005 all’età di 83 anni. Insieme vivevano a Chivasso ed erano impegnati nella Croce Rossa. Per oltre quarant’anni il marito aveva ricoperto la carica di presidente onorario del distaccame­nto della Croce Rossa di Chivasso e anche presidente dell’ospedale cittadino: aveva trasmesso il suo impegno, nel sociale anche alla moglie. Era stata lei, nel 1986, a fondare, per assumerne la guida per trent’anni come ispettrice, il Corpo delle Infermiere Volontarie chivassese. Nel suo percorso ha formato centinaia di infermiere e, durante gli anni della guerra civile in Libano, negli anni Ottanta, ha prestato più volte la sua opera come volontaria della Croce Rossa al fianco dell’esercito italiano.è stata anche in missione umanitaria in Mozambico per poi, una volta tornata in Piemonte, continuare a prestare la sua opera di aiuto non solo per la Croce Rossa ma anche per molte associazio­ni che si dedicavano al prossimo. Del quartiere «Borgo Po» chivassese, dove ha sempre vissuto, è stata infatti per anni madrina della festa organizzat­a da Gege Volta e dagli amici del Borgo. «Era una persona timida, ma affabile e disponibil­e con tutti — la ricorda con affetto Bruno Borsano, presidente del comitato chivassese della Croce Rossa Italiana —. Aveva un sorriso per tutti, era una persona squisita. Nice Dessì Gribaldo, nonostante avesse sposato uno degli avvocati più importanti e conosciuti del Piemonte, era rimasta una donna molto semplice».

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