Corriere Torino

Sui social l’odio dei docenti per Anita

La preside Patriarca: «È vergognoso che alcuni professori usino la rete in questo modo»

- Sandrucci

Parole di insegnanti, anche sgrammatic­ate. Insulti piovuti da tutta Italia contro Anita, la studentess­a anti Dad della scuola media Calvino. «Tesoro bello, vai da un bravo terapeuta». «Dio ti ringrazio di non trovarmi questa Anita tra i miei alunni». Pietra dello scandalo, una sua frase riportata dal sito specializz­ato «Orizzonte Scuola» su Facebook: «Preferisco la classe alle vacanze, abbiamo perso troppo tempo». Risultato, oltre 1100 commenti al veleno. Quasi tutti di docenti.

Parole di insegnanti, anche sgrammatic­ate. Insulti piovuti da tutta Italia contro Anita, la studentess­a anti Dad della scuola media Calvino. «Tesoro bello, vai da un bravo terapeuta». «Dio ti ringrazio di non trovarmi questa Anita tra i miei alunni». Pietra dello scandalo, una sua frase riportata dal sito specializz­ato «Orizzonte Scuola» su Facebook: «Preferisco la classe alle vacanze, abbiamo perso troppo tempo». Risultato, oltre 1100 commenti al veleno. Quasi tutti di docenti. Insulti rivolti ad Anita, 12 anni, che per due mesi ha seguito le lezioni online per protesta fuori da scuola e qualche giorno fa si è espressa a favore dell’ipotesi di allungare il calendario scolastico fino al 30 giugno.

Attacchi che hanno spinto ad intervenir­e l’ex ministra all’istruzione Lucia Azzolina, sempre dalla sua parte. «Tutto questo è vergognoso e desolante. La maggior parte dei commenti è stata scritta da docenti. C’è qualcosa che non va, la scuola è il luogo in cui seminare i valori del rispetto e della tolleranza — ha scritto ieri sulla sua pagina Fb, riportando­ne alcuni —. Messaggi come questi vanno rifiutati sempre. E condannati». Questa volta la prima ad indignarsi è stata la famiglia, se pur abituata a certi commenti sui social. «Mia figlia è stata spesso attaccata per via del Covid, dato che protestava in pieno lockdown. Ma questa volta è diverso: è scandaloso che a criticarla così siano degli insegnanti per una semplice opinione su due settimane in più a scuola», spiega la mamma Cristiana Perrone, che nei giorni scorsi ha deciso di segnalare questi docenti inviando una mail all’urp e alla segreteria del Ministero. «In questo caso Anita non c’entra, lei non ha nemmeno i social, anche se sa di essere criticata — dice —. L’ho fatto perché io non vorrei degli insegnanti così per i miei figli e penso che si meritino almeno una nota disciplina­re. Non credevo che la questione diventasse di dominio pubblico».

Ma poi è stata chiamata dall’ex ministra, che ha scelto di non passare sotto silenzio commenti e parole come «fatti curare, mandiamola a pulire i bagni, disagio, assistenti sociali, malattia mentale». C’è chi suppone che Anita non abbia studiato, chi si spiega quella frase con eventuali mancanze della sua scuola e dei suoi insegnanti. «Ma figuriamoc­i, noi ci siamo attivati da subito e lei ha sempre seguito le lezioni — reagisce Lorenza Patriarca, preside dell’ic Tommaseo frequentat­o da Anita —. È vergognoso, è incredibil­e che ci siano educatori che utilizzano in questo modo i social: sarebbero da convocare subito in ufficio di presidenza per prendere provvedime­nti nei loro confronti».

L’efficacia del lavoro in Didattica a distanza è il nervo scoperto degli insegnanti, indignati che passi come tempo perso da recuperare a scapito delle vacanze. Ipotesi che ora sembra scongiurat­a ma che ha animato il dibattito in questi giorni. «Noi docenti abbiamo lavorato — scrive un’altra docente tra i commenti —, poi se gli studenti hanno la webcam spenta perché preferisco dormire recuperass­ero da soli». Cristina D’amato insegna in un istituto superiore di Cecina, in provincia di Livorno, e nel suo post ha suggerito di mandare l’«alunna modello» Anita a scuola anche tutto agosto. «Altri colleghi sono andati giù più pesanti? Sarà un problema loro», commenta la docente, convinta che Anita sia stata manipolata. «Non credo proprio che una bimba di 12 anni abbia voglia di andare a scuola d’estate e non di prendersi un gelato al mare con gli amici».

❞ «Non credo che una dodicenne preferisca la scuola d’estate a un gelato con gli amici»

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In Dad davanti alla sua scuola Anita, 12 anni, durante il periodo di chiusura dell’istituto «Calvino» ha rivendicat­o il diritto di studiare in presenza

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