Corriere Torino

Rivoluzion­e metro, cambiano le linee Gtt

Rinviata l’installazi­one delle paline colorate. L’ex assessore Lubatti: «Dati vecchi, è solo un bluff»

- Ricci

La nuova rete di trasporto pubblico è pronta. E ad inaugurarl­a sarà l’apertura dell’attesa tratta Lingotto-bengasi ad aprile. Ma dalle opposizion­i insorgono: «Dati vecchi e pochissime novità, è un bluff». Nove le tratte inedite, due linee in meno rispetto alle 97 originali, più passaggi, tempi più brevi di viaggio e distinzion­e tra linee di forza, di completame­nto e di estensione, con l’obiettivo di aumentare l’utilizzo dei mezzi innanzitut­to del 4,5%. La revisione di pullman, tram e metro sarebbe dovuta partire a febbraio dell’anno scorso, poi la pandemia ha cambiato tutto. L’assessora Lapietra: «Durante la pandemia abbiamo realizzato il pagamento dei biglietti con carta di credito e gestito il rientro a scuola».

La nuova rete di trasporto pubblico è pronta. E ad inaugurarl­a sarà l’avvio ad aprile dell’attesa tratta Lingotto-bengasi. Ma dalle opposizion­i insorgono: «Dati vecchi e pochissime novità, è solo un bluff».

Nove le tratte inedite, due linee in meno rispetto alle 97 originali, più passaggi, tempi più brevi di viaggio e distinzion­e tra linee di forza, di completame­nto e di estensione, con l’obiettivo di aumentare l’utilizzo dei mezzi innanzitut­to del 4,5%. La revisione di pullman, tram e metro sarebbe dovuta partire a febbraio dell’anno scorso, poi la pandemia ha cambiato tutto. Ma oggi la città è pronta a partire con uno dei progetti più ampi messi in campo dalla giunta Appendino: «Rivediamo una rete vecchia di 40 anni con un servizio integrato», sottolinea l’assessora alla Viabilità Maria Lapietra. Punto di svolta sarà il prolungame­nto della metro fino alla stazione a Bengasi, a metà aprile: «Solo con questa novità — sottolinea l’ingegnere Guido Nicolello di Gtt — i passeggeri aumenteran­no da 160 a 200 mila al giorno».

Le prime modifiche, quindi, che avranno luogo tra maggio e metà giugno, riguardera­nno soprattutt­o le linee in superficie lungo il tracciato della metro 1, per favorire l’interscamb­io e il cosiddetto «split modale», l’abbandono dell’auto in favore di mezzi meno inquinanti. Innanzitut­to verrà spostato il capolinea dell’autobus numero 2 in piazza Bengasi per facilitare l’accesso alla nuova stazione, la linea 8 verrà modificata e potenziata sul percorso delle vecchie 18 e 57 da Biglieri a San Mauro, la «nuova» 63 collegherà Mirafiori Sud al Lingotto, in modo da unire il quartiere intorno a piazza Caio Mario con la metropolit­ana. E poi verrà potenziata la 27 in termini di tracciato con un prolungame­nto fino a Porta Susa e di frequenza (ogni 10 minuti), la stessa in cui passeranno i pullman sulla 35 e la 1, i cui orari saranno modificati sempre per accedere al «treno» sotterrane­o. Infine nasceranno due nuove linee, 23 e 26, per collegare San Mauro e Settimo Torinese.

Il secondo step, invece, partirà a lezioni terminate, e riguarderà in particolar­e la linea 5, con passaggi ogni cinque minuti, che verrà potenziata in particolar­e nell’affollato tratto accanto a Porta Palazzo, quello da corso XI Febbraio a Cimitero Sud; in parallelo nascerà la tratta 25, sul percorso piazza Bengasi– Orbassano.

Il progetto è, di fatto, lo stesso presentato un anno fa — a mancare saranno solo le paline colorate, la trasformaz­ione a livello «grafico» che verrà fatta in un secondo momento. I dati, quindi, sui quali ci si basa riguardano gli spostament­i pre-pandemia: «Le esigenze di mobilità — spiega Nicolello — sono mutate, sia nelle destinazio­ni che nei valori assoluti. Ad esempio uno dei nostri focus era il campus Einaudi, che ovviamente ora non subisce il traffico di allora. Ma è chiaro che si spera che fra qualche mese, con la riapertura dell’anno accademico, si torni alla normalità».

È questo punto che ha fatto storcere il naso all’ex assessore ai Trasporti della giunta Fassino, il consiglier­e di Azione Claudio Lubatti: «Ci si basa su dati vecchi, è assurdo». Ma non solo: «Questa revisione — continua — è un bluff: dopo mesi di parole, slides, linee colorate, piani di riorganizz­azione, raccolta di dati, elaborazio­ni, e molto altro ancora il risultato è nulla. E le poche proposte avanzate non sono state visionate dalle Circoscriz­ioni. Speriamo che questo mandato finisca in fretta: la Città ha bisogno di una nuova visione».

Le novità Nove le tratte inedite, due linee in meno, più passaggi, tempi più brevi di viaggio

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