Corriere Torino

Un anno senza Bosso, Una lapide al cimitero

La targa si trova al Monumental­e E in città si gira il «doc» sul maestro

- di Luca Castelli

«Per la musica libera». È costituita da quattro semplici parole la targa che da oggi, a un anno esatto dalla scomparsa, ricorda Ezio Bosso al Cimitero Monumental­e di Torino. Semplici, ma cariche di significat­o. Perché «musica libera» è proprio la definizion­e che il direttore d’orchestra, compositor­e e pianista torinese amava ripetere nelle interviste e durante i concerti per indicare il modo corretto in cui secondo lui doveva essere chiamata la musica classica.

«Per la musica libera». È costituita da quattro semplici parole la targa che da oggi, a un anno esatto dalla scomparsa, ricorda Ezio Bosso al Cimitero Monumental­e di Torino. Semplici, ma cariche di significat­o. Perché «musica libera» è proprio la definizion­e che il direttore d’orchestra, compositor­e e pianista torinese amava ripetere nelle interviste e durante i concerti per indicare il modo corretto in cui secondo lui doveva essere chiamata la musica classica.

Ezio Bosso è morto a Bologna il 14 maggio 2020 e il disvelamen­to della lapide al cimitero non è l’unico appuntamen­to che avvolge un primo anniversar­io che — quasi a volerne ripercorre­re le tracce davvero libere e fuori dagli schemi — è composto da piccoli e grandi avveniment­i sparsi: un concerto ufficiale al Museo Nazionale di Castel Sant’angelo (visibile in streaming), una canzone scritta dall’amico Oskar, un’antologia di pensieri ancora fresca di uscita in libreria e un documentar­io che sta prendendo forma nei luoghi della sua vita.

Al Cimitero Monumental­e, oggi non sono previste cerimonie o altri eventi pubblici. «Volevamo sempliceme­nte che in città ci fosse un luogo dove chiunque potesse portargli un saluto», racconta Tommaso Bosso, nipote e responsabi­le del mantenimen­to e della valorizzaz­ione dell’eredità dell’artista. Il ricordo ufficiale avverrà qualche ora dopo e sarà affidato alla musica: domani alle 12, al Museo Nazionale di Castel Sant’angelo a Roma, gli amicicolla­boratori David Romano (violino), Diego Romano (violoncell­o) e Mario Montore (pianoforte) eseguirann­o una selezione di brani bossiani. «Così tornerà a parlare la sua musica ed è bello che lo faccia anche attraverso un pianoforte», dice Tommaso Bosso. «Come mai a Roma? Perché Torino, come sempre, non si è fatta sentire».

Anche sotto la Mole, però, c’è chi si è ricordato di lui. Oggi esce su tutte le piattaform­e digitali Non mi manchi più ,il nuovo singolo di Oscar Giammarina­ro, Oskar degli Statuto, l’amico che — assieme agli altri «mods» torinesi — Bosso tornava sempre a trovare ogni volta che passava dalla città (con tappa inevitabil­e in quel giardino di piazza Statuto che è in attesa di intitolazi­one ufficiale a suo nome). Estratto da Sentimenti travolgent­i, l’album solista di Giammarina­ro, il brano è di «carattere sentimenta­le» e fa parte di un doppio omaggio a Bosso che si completerà con un secondo singolo, La Musica Magica, distribuit­o in occasione di un’altra ricorrenza: il 13 settembre, giorno in cui il musicista avrebbe compiuto cinquant’anni.

Ha anticipato di una decina di giorni l’anniversar­io dalla scomparsa, la pubblicazi­one di Faccio musica, la raccolta di testi curata dall’ex addetta stampa Alessia Capelletti che si immerge sotto la superficie delle frasi per cui Bosso è diventato famoso in tv, sui giornali e sul web («Le frasi di Bosho», le chiamava ironicamen­te lui, riferendos­i a quelle che circolavan­o su Internet anche sotto forma di meme), riportando­ne alla luce sogni e visioni, tormenti e ossessioni, le svariate facce di un rapporto con la musica tanto coerente quanto impossibil­e da comprimere nello spazio di un tweet. Un libro che è ulteriore tassello del multimedia­le percorso di valorizzaz­ione dell’opera artistica avviato dalla famiglia, aperto in autunno dalla pubblicazi­one di un cofanetto antologico di cd e in attesa di essere arricchito da un documentar­io con materiale inedito («Abbiamo trovato cose che neanch’io sapevo esistesser­o», dice Tommaso Bosso). Viene girato in questi giorni nelle diverse città di riferiment­o del musicista e forse

❞ Il nipote Tommaso Volevamo un luogo dove chiunque potesse portargli un saluto. Come mai il concerto a Roma? Torino come sempre non si è fatta sentire

Gli omaggi Domani un concerto in streaming Oskar gli dedica «Non mi manchi più»

nonèuncaso—oseloè,èun caso «libero» — che proprio a ridosso dell’anniversar­io siano state girate le scene ambientate in alcuni dei suoi luoghi cari torinesi, come piazza Statuto e Palazzo Barolo.

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La lapide verrà scoperta oggi
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La lapide al Cimitero Monumental­e voluta dalla famiglia di Ezio Bosso a un anno dalla sua scomparsa sarà scoperta oggi
Il ricordo La lapide al Cimitero Monumental­e voluta dalla famiglia di Ezio Bosso a un anno dalla sua scomparsa sarà scoperta oggi
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