Corriere Torino

Gestione della pandemia, edilizia sanitaria e lavoro I tredici punti del Cimo

Il manifesto del sindacato inviato all’assessore Icardi

- Di Lorenza Castagneri

Il sindacato dei medici Cimo sostiene il progetto della Regione che vuole trasformar­e l’ospedale da campo del Valentino in un centro vaccinale per i più giovani. «La soluzione migliore — spiega il segretario Sebastiano Cavalli — per intensific­are ancora le operazioni».

Ma questa è soltanto una delle 13 proposte che a oltre un anno dall’inizio della pandemia la sigla ha deciso di includere in un manifesto dopo essersi confrontat­a con profession­isti, pazienti e forze politiche di maggioranz­a e opposizion­e. Cimo le ha suddivise su tre aree: Gestione crisi pandemica, Lavoro e tutele del personale medico, Sanità e nuove tecnologie.

Nel primo ambito, tra le priorità c’è quella di identifica­re un unico centro di riferiment­o per le malattie infettive che, secondo il sindacato, deve restare l’ospedale Amedeo di Savoia che finora ha svolto un ruolo essenziale nella gestione della crisi sanitaria. Tuttavia, anche le altre strutture devono avere spazi e risorse per affrontare eventuali altre emergenze pandemiche. Un’altra proposta prevede di identifica­re un solo centro di approvvigi­onamento di dispositiv­i di protezione individual­e e di materiale sanitario, dato in gestione a un’impresa privata selezionat­a con un bando pubblico regionale. Cimo è convinto che tutto ciò consentire­bbe una migliore gestione del lavoro e dei pazienti, senza trascurare quelli affetti da altre patologie.

Nella seconda sezione del manifesto rientrano il progetto di controlli periodici per i medici specie in situazioni di grande stress emotivo e la richiesta, unanime in realtà, di aumentare il personale. Occorrereb­bero almeno cinquemila medici in più. Cimo rimarca poi l’importanza si intervenir­e sull’edilizia sanitaria. Gli ospedali del Piemonte sono obsoleti e anche quelli più recenti sono sorti sulla base di progetti vecchi di vent’anni, condizione che non ha permesso di suddivider­e al meglio gli spazi durante la pandemia ma di cui si deve tenere conto nei prossimi anni.

Nell’ultima parte delle proposte rientra, infine, l’investimen­to su teleconsul­to e telemedici­na, potenziati per forza di cose negli ultimi mesi ma che devono essere sistematiz­zati.

Il manifesto verrà ora inviato all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, con cui Cimo spera di avviare un confronto. «Quello che ci attendiamo — commenta Cavalli — è che prosegua una discussion­e condivisa con la politica e tutti gli stakeholde­r privilegia­ti a livello territoria­le dopo anni in cui troppo spesso la sanità è passata in secondo piano. Non devono più esserci tagli».

Intanto, il documento è stato discusso all’interno della Quarta commission­e Sanità del Consiglio regionale, presieduta dal medico Alessandro Stecco (Lega). «La pandemia — commenta — ha mostrato quanto la sanità pubblica sia un tassello importante, ogni suggerimen­to di chi opera ogni giorno in questo contesto è un prezioso aiuto per migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini».

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Sebastiano Cavalli guida il sindacato Cimo dei medici ospedalier­i
Segretario Sebastiano Cavalli guida il sindacato Cimo dei medici ospedalier­i

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