IL VINO VA IN CORRIERA PER STRADE PIÙ VERDI
Il progetto Ecolog è nato dalla collaborazione tra il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Coldiretti Cuneo Obiettivi: abbattere del 33% il traffico di mezzi sulle colline di Langa e dimezzare le emissioni di CO2
L’obiettivo è mettere in sicurezza le strade del vino nella zona Unesco, strade diventate sempre meno adatte a supportare il passaggio di mezzi pesanti: prende così forma circa due anni fa l’idea di Ecolog. Il progetto è una rivoluzione nella logistica del vino in chiave green, nato dalla collaborazione tra il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Coldiretti Cuneo. Gli obiettivi sono ambiziosi: abbattere del 33% il traffico di mezzi sulle colline di Langa, dimezzare le emissioni di
CO2. Da circa due mesi sta attraversando la fase sperimentale con una trentina di produttori. I numeri del vino nella zona Unesco sono significativi: 80 milioni di bottiglie di cui 65 milioni quelle dei produttori aderenti al Consorzio. Non solo, Ecolog vuole premiare gli sforzi che gli agricoltori sostengono per la gestione sostenibile dei vigneti e l’impegno etico nella tutela delle persone. La base del progetto è quella di creare un hub logistico per raccogliere la merce da spedire e convogliare tutto il traffico pesante su uno o piu centri situati in posizione strategica. Partner tecnici e allo stesso tempo fornitori sono la società di logistica e autotrasporto Sandri Trasporti di Alba e Tesisquare di Bra, azienda che progetta e implementa ecosistemi digitali collaborativi. Come funziona? Tesisquare ha realizzato una piattaforma di booking collaborativo, un ambiente condiviso, non richiede installazioni software, su cui le aziende effettuano ordini e prenotano il ritiro della merce. Sandri Trasporti si occupa della movimentazione con mezzi di trasporto a basse emissioni, a temperatura controllata, e della logistica centralizzando lo smistamento nel suo hub nella zona industriale di Santa Vittoria d’alba, dove avviene la consegna e lo stoccaggio sempre a temperatura controllata, in modo da poterla certificare lungo tutta la filiera. L’hub centralizzato favorisce quei piccoli produttori situati in luoghi difficili da raggiungere ma responsabili del 60% della produzione complessiva. Un servizio con percorso di ritiro secondo la logica della corriera, il veicolo compirà dei tragitti prestabiliti secondo una pianificazione rutinaria giornaliera o settimanale. A giorni inizierà ad operare un secondo trasportatore, Santi Trasporti
di Calamandrana. «Operatività della piattaforma molto semplice e ritiro puntuale — precisa Livia Fontana della omonima azienda di Castiglione Falletto —. Questo periodo segnato dalla pandemia ha permesso di conoscere e fare pratica con la nuova metodologia per essere pronti alla ripresa». Il costo del progetto è leggermente superiore a 100mila euro, sostenuto sia dal Consorzio che dalla Coldiretti e con altri fondi provenienti da diversi bandi. «L’idea è di razionalizzare il trasporto utilizzando strutture già esistenti che di certo modificherà il modo di agire in cantina — aggiunge Matteo Ascheri presidente del Consorzio Barolo Barbaresco —. Le aziende per aderire dovranno sottoscrivere un abbonamento annuale. In prospettiva stiamo lavorando per trasformare la visita in cantina dei turisti in vendite permettendo alle cantine di inserire l’ordine di questi visitatori ed eseguire anche tutti i passaggi fiscali e doganali necessari». Non ultimo, il progetto potrà essere impiegato in altri settori ed in altri territori.