Le scarpe antinfortuni diventano pavimenti per aree giochi green
L’idea del safety manager di Amazon a Vercelli: niente va buttato
Un parco giochi ottenuto dalle scarpe antinfortunistiche usate. Una seconda chance ottenuta dai dpi (dispositivi di protezione individuali) che tutti i giorni vengono buttati dai dipendenti dei magazzini di Amazon. L’idea è di Maxim Bulgac, 32 anni, Safety Manager del centro di distribuzione di Vercelli. «Detesto gli sprechi — racconta —. Nel mio team siamo sensibili alle tematiche ambientali: insieme, abbiamo trovato un modo per ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati e rigenerare le scarpe antinfortunistica dei lavoratori, che fanno parte dell’equipaggiamento protettivo che indossiamo ogni giorno». Con l’aiuto di Simone Cervelli e Chiara Rocca, due membri del suo team , Maxim ha così studiato un modo per poter riciclare quei rifiuti che inevitabilmente, vista la loro composizione, finirebbero in discarica. I tre sono così invece riusciti a coniugare sicurezza e sostenibilità dando una nuova opportunità di utilizzo del materiale usato per la protezione individuale trasformandoli in pavimentazioni per palestre e aree gioco. «Abbiamo trovato una ditta specializzata nella gestione dei rifiuti che se ne occupa — spiega Maxim —. I dispositivi di protezione individuale non saranno più inviati ai termovalorizzatori ma invece raccolti e riciclati. Attraverso quattro diversi contenitori, uno per ogni tipo di dispositivo (scarpe, guanti, caschi, imbracature) saranno differenziati nel nostro centro». Da questi, una volta scomposti, si otterranno nuovi materiali che potranno essere impiegati nella realizzazione di fondi di piste da corsa o dei fondi dei parchi giochi per bambini. Un’iniziativa che mostra l’impegno ampio e articolato che Amazon ha preso sul fronte della sostenibilità. Nel 2019 l’azienda è stata tra i fondatori del Climate Pledge , un accordo tra i grandi protagonisti dell’economia mondiale per conseguire con 10 anni di anticipo gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi, raggiungendo zero emissioni di CO2 nel proprio business entro il 2040. Per raggiungere lo scopo, Amazon ha adottato una serie di strategie mirate volte alla riduzione delle emissioni di CO2 come, ad esempio, combinare ordini multipli nello stesso pacco e produrre imballaggi sempre più sostenibili e riciclabili al 100%. «Non sopporto lo spreco — racconta ancora l’ideatore del progetto —. La mia famiglia non era benestante, e in casa non si buttava via niente. Da bambino mi divertivo a costruire giochi con ciò che gli altri scartavano. Così ho deciso di usare la mia laurea in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei Luoghi di Lavoro per trovare una soluzione per dare nuova vita ai rifiuti». E in un solo anno è già riuscito a raccogliere una tonnellata di scarpe pronte per essere trasformate. Ma anche altro materiale che verrà trasformato in pannelli fonoisolanti o lame dei taglierini da riutilizzare. Ma non finisce qui. «Abbiamo diversi progetti in mente per il futuro» ha spiegato Maxim, «tra cui realizzare opere d’arte con i nostri vecchi dpi o produrre materie prime con le scarpe da donare alla comunità locale di Vercelli».