Susa, Agriflor Un’occasione tra natura e archeologia
La stagione estiva della Valle si apre con la mostra mercato dedicata ai fiori Piante rare ma anche appuntamenti enograstronomici sotto l’arco di Augusto
Florovivaisti e piccoli produttori di alcune eccellenze agroalimentari del territorio come formaggi, miele, vino e liquori tipici, ma anche farine e biscotti sono i protagonisti della prima edizione di Agriflor a Susa, che si prepara ad inaugurare la stagione estiva della Valle.
Agriflor, nato in una situazione estremamente complessa a causa delle limitazioni imposte alle loro attività nell’ultimo anno e mezzo, è diventato un appuntamento a cadenza mensile a Torino, una finestra green in attesa dell’edizione di Giugno di Flor, ma si sta affacciando in altre aree. L’idea è dell’associazione Società Orticola del Piemonte, organizzatrice di Flor e di numerosi eventi floreali in tutta Italia, e rappresenta un’occasione per mettere in mostra prodotti a volte non molto conosciuti.
E domenica dalle 9 alle 19, via Palazzo di Città, il cuore della cittadina piemontese si trasformerà in un giardino a cielo aperto. Fiori di primavera per terrazzi e balconi dai più classici ai più rari, arbusti, rose e acidofile che sono in piena fioritura con particolare attenzione alle piante di montagna e quelle alimentari con il coinvolgimento (anche) dei vivaisti locali tra cui Il Piantagrane.
Come spiega Giorgio Montabone, vicesindaco di Susa «viviamo ancora in situazione delicata, ma la nostra intenzione è quella di andare a strutturare annualmente una manifestazione proprio dedicata alla flora alpina creando anche dei momenti di approfondimento su quelle erbe che vengono utilizzate per la produzione di liquori. Saranno
presenti una trentina di espositori tra cui due produttori di Genepy e si potrà festeggiare il termine della Settimana Internazionale della frutta e verdura nell’anno che L’ONU ha dedicato a questi prodotti altamente deperibili, ma fondamentali nella nostra alimentazione».
Ad Agriflor sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma web floreale (www.eflor.it) che mette in contatto gli amanti del verde con gli esperti del settore. Come avvenuto in tutte le edizioni torinesi, la manifestazione sarà organizzata in totale sicurezza, con il puntuale controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.
Con l’occasione il Comune presenta anche la prima edizione del concorso «Susa fiorita» invitando la cittadinanza ad abbellire con i fiori i propri spazi al fine sia di promuovere la sostenibilità ambientale che di migliorare l’estetica dei luoghi, che siano vie, aiuole o vetrine. Non solo, Agriflor è anche un’occasione turistica nel senso più classico del termine, meglio non perdere l’occasione per una passeggiata per scoprire questa città dalla storia millenaria: l’area archeologica che comprende l’arco di Augusto, uno degli archi romani meglio conservati nell’alta Italia e a poca distanza l’anfiteatro, conosciuto come l’arena, uno dei piu piccoli edifici di spettacolo di età romana presente in Italia ed ancora i resti dell’acquedotto, Porta Savoia, le mura e le Terme Graziane.
Affacciata su piazza Savoia, la Cattedrale di San Giusto, ricca di testimonianze d’arte datate dal tardo ‘400 al barocco e nel battistero la vasca scavata in un unico pezzo di marmo verde di proveniente dalle cave di Foresto, già attive in epoca romana, materiale utilizzato anche per il Duomo di Torino. Per i golosi da non dimenticare l’acquisto della Focaccia, un dolce semplice di tradizione antichissima.
Per concludere la giornata, si può raggiungere il paesino di Novalesa per ammirare gli affreschi accanto alla Chiesa parrocchiale e quelli nelle vie della Plahe di Maròn dove in passato avvenivano le contrattazioni con i portatori, detti marrons, che trasportavano i viandanti al colle del Moncenisio. Poco distante in posizione strategica il Complesso abbaziale dei Santi Pietro e Andrea fondato nel 726 da Abbone conosciuto come Abbazia di Novalesa. Oggi comprende l’edificio monastico, la chiesa abbaziale, il parco con le quattro cappelle medievali.