Corriere Torino

Tav, la tratta italiana resta ferma al palo

Dall’unione Europea via libera al finanziame­nto al 55% dell’opera, l’ok in arrivo questa estate

- Di A. Rinaldi, M. Massenzio

Lo spettro della Torino-lione torna ad agitare i sonni dei piemontesi. Non se ne sente più parlare ed è un silenzio che pesa come un macigno. Un’impasse che, fa notare qualcuno, ha spinto i No Tav a rialzare la testa e alzare lo scontro prima rimasto a bassa intensità in Valsusa. E non ha giovato agli animi l’uscita al forum di La Stampa del ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, che invitava a valutare un dibattito sull’opera.

Ma andiamo con ordine. E cominciamo dalle buone notizie. A fine marzo ii Comitato dei rappresent­anti permanenti (Coreper) dell’unione europea ha dato il benestare all’accordo recentemen­te raggiunto tra la Commission­e, il Parlamento e il Consiglio dell’ue sul regolament­o 20212027 del meccanismo per collegare l’europa (Connecting Europe Facility), il programma dedicato al finanziame­nto delle infrastrut­ture di trasporto. Nell’accordo è previsto (al punto 2 dell’articolo 14) un aumento fino al 10% della percentual­e di finanziame­nto europeo per i collegamen­ti transfront­alieri, con un altro +5% per quelli con una gestione binazional­e come per il tunnel di base del Moncenisio.

Il provvedime­nto potrà diventare operativo dopo un voto dell’europarlam­ento, previsto in estate. Al momento l’europa cofinanzia l’opera al 40% quindi il contributo europeo potrà arrivare fino al 55% e questo porterà a una riduzione del contributo a carico dei due Stati. La sezione transfront­aliera della Torinolion­e ha un costo certificat­o di 8,6 miliardi di euro (valuta 2012): dopo la decisione di Bruxelles, il costo dell’opera sarà per la maggior parte a carico dell’europa (4,4 miliardi), mentre l’italia contribuir­à con 2,4 miliardi di euro e la Francia con 1,8 miliardi di euro. Inoltre il Ministro della Transizion­e ecologica, attraverso l’agenzia per il finanziame­nto delle infrastrut­ture di trasporto di Francia (Afitf), e Telt, la società italofranc­ese responsabi­le della realizzazi­one della linea superveloc­e, hanno sottoscrit­to la convenzion­e che finanzia per il 2021 i lavori definitivi delle opere della sezione transfront­aliera della nuova linea ferroviari­a Torino-lione. L’accordo, alla vigilia dell’attribuzio­ne dei grandi appalti di lavori per il tunnel di base lato Francia e lato Italia, assegna finanziame­nti da parte dello stato francese per ulteriori 855 milioni di euro che si aggiungono ai circa 500 milioni di euro già stanziati per un totale di 1,4 miliardi di euro più della metà del totale del finanziame­nto di competenza della parte francese.

Sancita da quattro trattati internazio­nali, la Torino-lione vedrà il tunnel di base entrare in funzione nel 2030, anche se a Natale l’allora titolare dei Trasporti, Paola De Micheli aveva slittato la conclusion­e di due anni previa firma del contratto di programmaz­ione tra Telt, Ministero e Rfi entro giugno 2021. Il contratto è passato in commission­e alla Camera e al Senato ed è alle battute finali per la firma al Mit.

Ma il problema è sulla tratta italiana Torino-bussoleno e sullo scalo di Orbassano che recentemen­te ha pure investito 3 milioni per adeguarsi ai nuovi standard dei container. Una volta finito il tunnel di base, il treno che arriverà a Susa poi dove viaggerà? La progettazi­one è ferma dal 2019, i lavori anticipato­ri sono bloccati, in piena campa

Risorse La sezione transfront­aliera della Torino-lione ha un costo di 8,6 miliardi

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Qui a accanto il cantiere SMP4 di Saintmarti­n-laporte, in Francia, dove è in corso lo scavo del tunnel di base del Moncenisio. Nella canna sud passeranno i treni provenient­i dall’italia e diretti in Francia; il cantiere occupa 460 persone provenient­i dal Rhone-alpes
Scavo Qui a accanto il cantiere SMP4 di Saintmarti­n-laporte, in Francia, dove è in corso lo scavo del tunnel di base del Moncenisio. Nella canna sud passeranno i treni provenient­i dall’italia e diretti in Francia; il cantiere occupa 460 persone provenient­i dal Rhone-alpes

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