«Serve un commissario per la Torino-bussoleno»
«La tratta nazionale della Torino-lione è fondamentale per lo sviluppo di Torino e adesso non c’è più tempo per altri tentennamenti». Non ha dubbi l’ex vicesindaco Aldo Ravaioli, membro del direttivo di Osservatorio 21, l’associazione presieduta da Giuseppe Iorio, da sempre favorevole all’alta velocità e già al fianco del movimento delle «madamin».
Nel Pnrr non si fa nessun riferimento agli interventi necessari alla Bussoleno-torino. Se lo aspettava?
«No, assolutamente. Dopo lo stop del 2019 determinato dall’ex ministro Toninelli, pensavamo che questo governo avesse ben presente l’importanza strategica di quest’opera. In ogni caso nulla è perso. Ripartirà la progettazione e, entro il 2022, nello scalo intermodale saranno pronti i binari per ospitare i treni merci da 750 metri. Ma se i tempi si allungano aumentano i rischi che Torino resti tagliata fuori. Significherebbe costruire una galleria sotto le montagne, visto che ormai non ci sono dubbi che il tunnel si farà, e poi non dotare la linea delle caratteristiche necessarie per essere competitiva per arrivare a Torino. Che resterebbe una città marginale dietro le montagne, invece di diventare un nuovo polo della logistica».
Che cosa intende?
«Con una linea adeguata si possono trasportare 2 mila tonnellate di merci su un singolo treno. E sappiamo che al giorno d’oggi i costi della logistica possono addirittura superare quelli del lavoro. L’alternativa a passare da Torino esiste, anche se sarebbe più lunga, ma dirottare il traffico merci su Milano è un’ipotesi che potrebbe essere presa in considerazione. E la nostra città sarebbe tagliata fuori, senza contare le migliaia di posti di lavoro perduti».
Quali sono ve vostre richieste al governo?
«Senza dubbio inserire la bussoleno-torino tra le tratte strategiche nazionali e riprendere subito i lavori anticipatori per il collegamento al Sito di Orbassano. E, ovviamente, ripartire immediatamente con la progettazione definitiva. Noi di Osservatorio 21 non abbiamo interessi personali, siamo cittadini che cercano di aiutare la comunità a capire le cose. Ci piacerebbe essere di aiuto e invece ci capita di fare da traino, ma speriamo che tutte le forze politiche che condividono le nostre idee si muovano in questa direzione».
Per fare questo serve un commissario?
«Assolutamente sì. Serve un’autorità che snellisca le procedure, riprenda i discorsi per le compensazioni e presieda l’osservatorio, dove Torino deve subito rientrare. Mi lascia invece perplessa la proposta di un dibattito pubblico. Nessuna opera è mai stata così dibattuta come la Torinolione. E non dimentichiamoci che la Commissione Europea si è impegnata a finanziare il 50% del costo della tratta nazionale».
Occore un’autorità che snellisca le procedure e riprenda i discorsi per le compensazioni