Corriere Torino

Sorpasso al casello Dogliani sfida Gavio in tangenzial­e

Sulla corsia della Torino Piacenza è scontro con Gavio. Ma il patron di Fininc si dice pronto a gestire i pedaggi del Nord Ovest e a costruire le grandi opere strategich­e

- di Christian Benna

Matterino Dogliani, a capo di Fininc, un miliardo di patrimonio, è il nuovo «signore dei caselli» del Piemonte, l’uomo che sfida Gavio per gestire l’a51, la tangenzial­e, l’a5 e la Torino-pinerolo. E ora si candida a costruire le grandi opere: dalla Tav al Parco della Salute. «Ma l’asti-cuneo non me l’hanno fatta fare».

Il nuovo signore dei caselli di Torino si candida a costruire le infrastrut­ture strategich­e di mezzo Piemonte (ha fatto offerte per il tunnel di base della Tav, Parco della Salute e pure per Aspi-autostrade per l’italia) ma per andare in ufficio, in corso Vittorio Emanuele, deve percorrere ogni giorno i sali e scendi della statale 231. Narzole-torino, Torino-narzole. Un’ora e un quarto l’andata, e un’ora e un quarto il ritorno. «Volevo fare io l’asticuneo, non me l’hanno lasciato fare — commenta amaro Matterino Dogliani, a capo di Fininc conglomera­ta da 1 miliardo di patrimonio con interessi che spaziano dal vino alle costruzion­i, dal turismo all’aeronautic­a —. Ho presentato pure ricorso, perché i termini della concession­e sono cambiati tante volte. Il risultato è che noi cuneesi siamo senza strade». Oggi l’eterno «outsider» del pianeta autostrade, abituato ma non rassegnato ad arrivare secondo, una gara importante l’ha vinta pur non classifica­ndosi primo. Il circuito delle autostrade del Piemonte, che va dalla tangenzial­e di Torino, l’a21 Torino Piacenza, la bretella per Santhià, la Torino-pinerolo, e la Ivrea Quincinett­o andranno in gestione al gruppo italo-spagnolo Stabile Sis, controllat­o dalla famiglia Dogliani. È la conseguenz­a della decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso del gruppo Gavio al Tar, arrivato sì primo alla gara in questione, ma «squalifica­to» perché la società con chi ha fatto l’offerta, la Salt, è sprovvista di qualifica di costruttor­i. L’unico candidato in pista rimane Matterino Dogliani, che si dice pronto a subentrare nella gestione non appena il ministero avrà revocato la concession­e. «Intanto venerdì vado in Veneto a inaugurare la Pedemontan­a, un cantiere da 3 miliardi».

Presidente Dogliani, è riuscito suo malgrado a mettere d’accordo destra e sinistra. I parlamenta­ri piemontesi Mauro Laus (Pd) e Augusta Montaruli (Fdi) hanno presentato due interrogaz­ioni: se sarà lei a gestire la A21 lo Stato ci rimette 1 miliardo di euro. Che pensa?

«Non ho respinto io il ricorso di Gavio, ma il Consiglio di Stato. Perché la società con cui Astm si è presentata alla gara, la Salt, non aveva i requisiti di costruttor­e, come richiesto dal bando. Tuttavia questi conti che fa la politica secondo cui la mia offerta sarebbe penalizzan­te per lo Stato a me non tornano. Ma tant’è. Io contatti con la politica non ne ho. Per altre questioni avevo chiesto un incontro con l’ex ministra ai Trasporti Paola De Micheli, sette volte l’ho fatto: mai avuto risposta. So di altri che invece sono di casa al ministero».

Non corre buon sangue tra lei e Gavio.

«Non mi fate passare per nemico di Gavio. Conosco Beniamino sin da quando era un ragazzo. Certo siamo competitor. Se lo Stato fa le gare, come è giusto che sia, dopo decenni di proroghe, io mi propongo. È il mercato. In questo settore serve più mercato e più trasparenz­a».

Cosa cambia per gli automobili­sti piemontesi?

«Faremo tutti gli investimen­ti previsti. Ma prima il ministero deve procedere con la revoca della concession­e. Ricordo che da vent’anni non si fanno gare su quelle tratte, si fanno sempre proroghe. A pagare tanto è il contribuen­te, con gli aumenti tariffari a concession­i scadute».

Dopo il crollo del ponte Morandi la politica ha promesso di cambiare il sistema. Che cosa è cambiato?

«Finalmente si avviano alcune gare. Per decenni nulla si è mosso. Lo scandalo del Morandi nasce perché lo Stato ha consegnato pezzi di territorio nelle mani dei concession­ari. E oggi parlano a me di mancati introiti, quando a lungo, per consentire di fare profitti a qualcuno, si è sacrificat­o tutto, anche la sicurezza».

Perché con lei al casello sarebbe diverso?

«Le concession­i devono essere limitate nel tempo. Non andare di proroga in proroga. Guardi cosa abbiamo fatto in Veneto: un intervento in project financing da 3 miliardi sulla Pedemontan­a. Il governator­e Zaia ha inaugurato un modello di gestione diverso. Noi siamo fornitori di servizi e la regione ci paga per quei servizi. La remunerazi­one non si basa su previsioni di dati di traffico per incassare. E infatti vedrete sistemi innovativi che monitorano la manutenzio­ne delle strade con la blockchain, lunghe tratte di asfalto ecologico».

Anche il Piemonte dovrebbe seguire il «modello Zaia»? Sul fronte dei costi in Veneto la Corte dei Conti ha storto il naso.

«Non esiste il modello perfetto. Ma in Italia bisogna rompere l’identifica­zione che c’è tra concession­e e concession­ario che ha generato storture. Io credo che le opere pubbliche devono essere finanziate dai privati ma non a discapito del territorio».

Sta seguendo il grande dossier Autostrade?

«Certo. Abbiamo dato vita anche a un fondo, raccolto 500 milioni e puntiamo a 2 miliardi per investire nelle infrastrut­ture. Noi ci proviamo. Come ci proviamo con i bandi per il tunnel di base della Tav e il Parco della salute».

In gara ci sono i grandi gruppi nazionali. Come conta di spuntarla?

«Io faccio l’offerta. Magari non vinco, ci può stare. Ma voglio avere il diritto di partecipar­e. Non sempre è stato così. Il caso dell’asti-cuneo grida vendetta, un danno per tutti: territorio e imprese».

❞ Il crollo del ponte Morandi ci ha insegnato che il sistema non funziona. C’è bisogno di più mercato, più trasparenz­a e meno politica

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imprendito­re Matterino Dogliani, 81 anni, presidente di Fininc holding
 ??  ?? Torino-milano Inaugurata il 25 ottobre 1932, l’opera è realizzata da un comitato, sostenuto da enti pubblici e privati
Torino-milano Inaugurata il 25 ottobre 1932, l’opera è realizzata da un comitato, sostenuto da enti pubblici e privati
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Autostrada del Sole Negli anni ‘50 Fiat, Agip, Pirelli e Italcement­i promuovono il collegamen­to veloce Nord Sud
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Verso Nord La Ativa,che gestisce la Torino-ivrea-quincinett­o, nasce nel 1954 per volontà degli enti pubblici locali

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