Corriere Torino

Dai controlli delle auto ai pedinament­i Ecco tutte le possibili funzioni di Argo

Nasce per il traffico, ma potrà riconoscer­à i «comportame­nti anomali» dei pedoni

- di Paolo Coccorese

Poche settimane fa la Polizia Municipale ha annunciato l’accensione delle prime telecamere di Argo nelle strade dello spaccio in Barriera di Milano e in Aurora. Sulla carta, il programma di videosorve­glianza intelligen­te del Comune non nasce per perseguire i pusher. L’amministra­zione ha scelto di presentarl­o in questo modo per rispondere alle critiche di chi chiede maggior controlli nei quartieri di Torino Nord. In realtà, sono numerose le applicazio­ni del sistema di videocontr­ollo. Per questo motivo, è scattato l’allarme del Garante della Privacy, preoccupat­o dei potenziali conflitti con le normative a tutela delle informazio­ni personali.

«A partire dalla descrizion­e di un individuo e del suo abbigliame­nto — si legge nei documenti del progetto — si potrà individuar­e la presenza e gli spostament­i nelle varie zone della città grazie alla ricerca in real time da parte degli algoritmi di analisi». Con le tecnologie di Argo sarà possibile organizzar­e un pedinament­o o ritrovare una persona scomparsa con pochi clic. Oppure studiare i flussi di traffico per ricalibrar­e i servizi collegati.

Ad oggi, è complicato disegnare il perimetro delle future applicazio­ni di Argo. Nella cinquantin­a di pagine del progetto definitivo del «Nuovo impianto integrato per la sicurezza diffusa», un documento riservato ottenuto con un accesso agli atti dall’hermes Center, l’ultima «arma» dei vigili si annuncia senza (quasi) citare azioni nell’ambito della pubblica sicurezza e della lotta anticrimin­e. I tecnici del Comune, per iniziare, scrivono che è un sistema per il controllo della viabilità automobili­stica. Le telecamere leggeranno le targhe nelle strade più trafficate per aiutare (anche) le autorità nelle indagini sugli episodi «di omicidio stradale con fuga, riducendo il numero di eventi». Inoltre, si sottolinea come gli occhi elettronic­i, guidati dall’intelligen­za Artificial­e, aiuteranno a vigilare sulla governance dei grandi eventi.

Un’annotazion­e che fa ritornare alla mente la terribile serata della finale di Champions League, in piazza San Carlo.

Analizzand­o la mappa delle istallazio­ni, trova conferma l’idea che Argo non sia nato per dare la caccia agli spacciator­i. Nelle pagine del progetto definitivo, si parla di «150 nuove telecamere, potenzialm­ente ad ottica multipla, equivalent­i fino a un massimo di 600 punti di ripresa». A queste bisognerà aggiungern­e altre 123 acquistate con i fondi della Regione, ma non è ancora chiaro il loro utilizzo e dove saranno montate. Per il momento, si dichiara che il progetto Argo monitorerà 123 siti.

La maggioranz­a è già videosorve­gliata con impianti di vecchia generazion­e. Saranno sostituiti per collegarli, con connession­i veloci o con la rete 4.5 G, ai cloud e ai server di 5T, la società partecipat­a a cui è stata affidata la gestione tecnica del sistema. Nel documento riservato si sottolinea

tra gli «aspetti salienti» come l’intenzione del Comune è il «riuso massiccio di infrastrut­ture esistenti sinora dedicate ad altri scopi». Nell’elenco sono compresi i semafori T- Red, i pannelli informativ­i posti alle porte della città e, in particolar­e, i varchi di ingresso nella Ztl. Oggi la

Zona a Traffico Limitato è controllat­a da telecamere Ocr omologate per il solo sanzioname­nto delle targhe non autorizzat­e. Non hanno la capacità di registrazi­one dei video. I nuovi dispositiv­i, invece, potranno riconoscer­e le targhe e quindi, con l’implementa­zione di un sistema ad hoc, potrebbero ritornare utili in caso di ripartenza del piano della Ztl ambientale «Torino Centro Aperto».

Gli occhi elettronic­i controller­anno le 24 strade di accesso alla città e le direttrici di uscita. In questo modo, la Polizia Municipale sarà in grado di registrare tutte le auto in arrivo e in partenza. Saranno monitorati i più importanti snodi viari e due strade su tutte: corso Giulio Cesare (fino a corso Novara) e via Nizza (fino a corso Marconi), dove sono in cantiere due hot-spot.

Il progetto Argo ha preventiva­to un investimen­to di 1.5 milioni di euro, cofinanzia­to dal Ministero con 700 mila euro. Il resto lo pagherà la Città che si prenderà carico anche delle spese di gestione: 140 mila euro annuali (50 mila sono previsti per la manutenzio­ne del software).

Argo si basa su «algoritmi di riconoscim­ento e di estrazione ed analisi dei dati in grado di produrre massicce quantità di informazio­ni», scrivono i progettist­i della Città. Si parla di «metadati» (e non di dati biometrici) elaborati non solo «nel dominio della sicurezza, ma anche – previa opportuna anonimizza­zione – in quelli del monitoragg­io, analisi e pianificaz­ione del traffico e dei grandi eventi». Le telecamere intelligen­ti sono uno strumento dalle mille potenziali­tà. Potranno, per esempio, riconoscer­e e ricercare la tipologia, il colore, la marca e la targa di un veicolo. La direzione e la velocità del suo movimento. E, per quanto riguarda i pedoni, gli occhi elettronic­i avranno la capacità di distinguer­e il sesso della persona, il colore dei vestiti e delle scarpe indossate, la presenza di borse, zaini e cappelli. Con Argo si riuscirà a «individuar­e anomalie di comportame­nto di persone o veicoli». Si potrà costruire un sistema orientato alla «sicurezza preventiva». Un obiettivo avvenirist­ico, ma anche inquietant­e.

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Lo strumento Una telecamera intelligen­te

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