Corriere Torino

Il piano dell’asl: 850 interventi in 6 mesi

Picco: «Recuperiam­o l’arretrato. Ai medici dico: obiettivo ambizioso, ma i fondi ci sono»

- Simona De Ciero

L’asl Città di Torino presenterà alla Regione il piano per recuperare gli interventi «ordinari» trascurati per l’emergenza Covid. Il direttore Picco rassicura i medici. Una testimonia­nza sull’allarme alcol.

«Sono 850 gli interventi arretrati da recuperare entro 6 mesi». È questo il cuore del piano straordina­rio di rientro alla normalità che Carlo Picco, direttore dell’asl città di Torino, consegnerà alla Regione Piemonte in settimana, come richiesto dal governator­e Alberto Cirio a ciascun responsabi­le delle aziende sanitarie locali. «Un obiettivo ambizioso ma perseguibi­le, anche grazie a specifici incentivi che daremo ai medici disposti ad aumentare la loro media di interventi — precisa Picco — infatti, non abbiamo problemi di copertura finanziari­a vimiglia, sto che possiamo usare le risorse ministeria­li messe in campo proprio per recuperare i ritardi della medicina ordinaria causati dalle riorganizz­azioni ospedalier­e pregresse dovute alla pandemia».

Il progetto dell’asl città di Torino prevede anche un potenziame­nto dell’oftalmico «per recuperare le operazioni di cataratta — conclude il direttore — sulle visite, invece, grazie al supporto della sanità privata in convenzion­e non abbiamo particolar­i criticità». I piani delle Asl saranno consegnati in Regione nei prossimi giorni. Intanto, però, c’è un comparto sanitario che alza la voce per far sentire il proprio dissenso rispetto alle ultime direttive arrivate da Roma. Si tratta dei medici di fache respingono la possibilit­à data ai cittadini di chiedere il «green pass» anche negli studi dei loro medici di base. «Ora basta, non togliamo altro tempo alle cure dei pazienti che si affidano a noi per la loro tutela della loro salute, e non certo per funzioni amministra­tive» commenta Roberto Venesia, segretario piemontese di Fimmg (federazion­e italiana medici di medicina generale) d’accordo con i colleghi del nazionale che hanno espresso «un’unanime bocciatura senza appello sulle disposizio­ni del Dpcm che vorrebbe affidarci il compito di stampare la certificaz­ione verde». Intanto la campagna contro il Covid prosegue e da ieri, chi ha già ricevuto la prima dose di Astrazenec­a, può scegliere se farsi somministr­are il richiamo con lo stesso farmaco «direttamen­te ai punti vaccinali — spiega Carlo Picco — che sono attrezzati per garantire la duplice scelta, eterologa e omologa». Oggi riaprono le iscrizioni per gli open day del weekend al quinto padiglione del Valentino. E, da domani, per tentare di stanare i meno giovani ancora indecisi, l’hub vaccinale di Novara inizia, in via sperimenta­le, il «priority vax»: accesso all’hotspot senza prenotazio­ne e con ingresso prioritari­o per tutti gli over 60 di Novara e provincia.

Per convincere gli over 60 accesso all’hotspot senza prenotazio­ne

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