Se il baretto sulla spiaggia diventa un set fotografico
Caro Direttore, ecco la sua Annina. Oggi «Tipi da spiaggia» seconda puntata. Baretto blu della nostra spiaggia del cuore trasformato in set fotografico. Come si dice, location prestigiosa. È che Fabio, il gestore del chiosco, ci dice che è venuto un fotografo per un servizio di moda e il posto è piaciuto. Lui ha ridacchiato: «Be’, non è niente di speciale il nostro baretto», ma il fotografo ha risposto che invece della solita situazione esotica — Caraibi, piscinone, pantere che vagano sotto le cycas — voleva una cosa… una cosa… più domestica, ecco, più sincera. Ha detto proprio così e sulla faccia di Fabio è apparso un enorme punto interrogativo. E anche a noi quando ce l’ha detto. Ed ecco che ieri, già di buon mattino, la nostra arci domestica spiaggetta è stata invasa da elettricisti, costumisti, sarte, ragazzetti biondo platino che correvano su e giù comandati da uno strepitoso Fashion Stylist in bermuda a fiori su fondo scozzese disegnati, come ci ha poi raccontato, da lui medesimo. Fabio aveva messo un enorme cartello all’ingresso della spiaggia scusandosi con i soliti clienti del possibile disagio, ma naturalmente la cosa ha attirato un gruppone di curiosi e qui lo Stylist ci ha rivelato che per le foto erano previste numerose comparse, senza essere fotografate in volto per la Privacy, eh! e potevano iniziare le audizioni, se così si possono chiamare. Ovviamente un’orda di ragazzi e tipe si è buttata, ma lui, il formidabile domatore, li ha fermati: «No, no, dobbiamo selezionare i personaggi giusti già previsti dopo il brainstorming». Brividi: «Prendi me che sono il meglio fustacchione di Varazze!», «Dài, io due anni fa ho vinto Miss Spotorno, mi hanno dato anche la pergamena!» Macché. Lui, occhio di falco, osservava la spiaggia che già si stava affollando e indicava a uno dei biondi platino varie persone che stavano stendendo il telo da mare o aprivano l’ombrellone. Con grande stupore generale il biondino si è avvicinato a un monsù con notevole panza e schiena pelosissima, gli ha bisbigliato qualcosa e questo si è voltato basito verso il set. Lo Stylist gli è andato incontro come si farebbe con il Sultano del Brunei e dopo breve trattativa è stato portato sotto il cannicciato del baretto, seduto davanti a una cinguettante truccatrice che ha iniziato alacre a pettinargli la schiena. È stata poi la volta di una mamma con due gemelli nella carrozzina — lei, i gemelli e un intero negozio di giocattoli forniti dalla produzione; il fustacchione di Varazze e due suoi amici pennelloni e bianchi come polli (ma Miss Spotorno è stata scartata e qui è partito un pippone sulle disparità, ma il potentissimo Stylist se n’è impippato) e non ultima la nonna, a cui lo Stylist ha baciato la mano con una grazia settecentesca invitandola sul set. La nonna ha immediatamente accettato mentre Gemma criticava tutta la faccenda: «Ma dove vai a metterti? Ma sei matta?» Ma dopo un attimo abbiamo visto quei due, la nonna e lo Stylist, già persi in ridenti conversari. Ulteriore colpo di scena quando una donna è apparsa con in mano un pazzesco abito da sera viola scollatissimo e l’ha fatto provare alla nonna che se lo è messo e con grande naturalezza ha fatto una mini sfilata tra il banco dei gelati e l’espositore delle bibite. Lo Stylist gongolava battendo le mani, ha poi posizionato le comparse, il monsù con l’inguardabile schiena appoggiato al bancone del bar, il gruppetto dei diseredati in infradito; la mamma dei gemellini con vari pannolini sparsi sul tavolino; la nonna assisa su una poltroncina alle prese con una manicure. Ed ecco che da una cabina è uscito un tizio in mutande bianche che dire più bono di Ricky Martin è dir poco. Solenne, persino ieratico, è arrivato il fotografo, ha guardato l’insieme con aria pensosa e ha scattato.