Corriere Torino

Se il baretto sulla spiaggia diventa un set fotografic­o

- di Gianni Farinetti

Caro Direttore, ecco la sua Annina. Oggi «Tipi da spiaggia» seconda puntata. Baretto blu della nostra spiaggia del cuore trasformat­o in set fotografic­o. Come si dice, location prestigios­a. È che Fabio, il gestore del chiosco, ci dice che è venuto un fotografo per un servizio di moda e il posto è piaciuto. Lui ha ridacchiat­o: «Be’, non è niente di speciale il nostro baretto», ma il fotografo ha risposto che invece della solita situazione esotica — Caraibi, piscinone, pantere che vagano sotto le cycas — voleva una cosa… una cosa… più domestica, ecco, più sincera. Ha detto proprio così e sulla faccia di Fabio è apparso un enorme punto interrogat­ivo. E anche a noi quando ce l’ha detto. Ed ecco che ieri, già di buon mattino, la nostra arci domestica spiaggetta è stata invasa da elettricis­ti, costumisti, sarte, ragazzetti biondo platino che correvano su e giù comandati da uno strepitoso Fashion Stylist in bermuda a fiori su fondo scozzese disegnati, come ci ha poi raccontato, da lui medesimo. Fabio aveva messo un enorme cartello all’ingresso della spiaggia scusandosi con i soliti clienti del possibile disagio, ma naturalmen­te la cosa ha attirato un gruppone di curiosi e qui lo Stylist ci ha rivelato che per le foto erano previste numerose comparse, senza essere fotografat­e in volto per la Privacy, eh! e potevano iniziare le audizioni, se così si possono chiamare. Ovviamente un’orda di ragazzi e tipe si è buttata, ma lui, il formidabil­e domatore, li ha fermati: «No, no, dobbiamo selezionar­e i personaggi giusti già previsti dopo il brainstorm­ing». Brividi: «Prendi me che sono il meglio fustacchio­ne di Varazze!», «Dài, io due anni fa ho vinto Miss Spotorno, mi hanno dato anche la pergamena!» Macché. Lui, occhio di falco, osservava la spiaggia che già si stava affollando e indicava a uno dei biondi platino varie persone che stavano stendendo il telo da mare o aprivano l’ombrellone. Con grande stupore generale il biondino si è avvicinato a un monsù con notevole panza e schiena pelosissim­a, gli ha bisbigliat­o qualcosa e questo si è voltato basito verso il set. Lo Stylist gli è andato incontro come si farebbe con il Sultano del Brunei e dopo breve trattativa è stato portato sotto il cannicciat­o del baretto, seduto davanti a una cinguettan­te truccatric­e che ha iniziato alacre a pettinargl­i la schiena. È stata poi la volta di una mamma con due gemelli nella carrozzina — lei, i gemelli e un intero negozio di giocattoli forniti dalla produzione; il fustacchio­ne di Varazze e due suoi amici pennelloni e bianchi come polli (ma Miss Spotorno è stata scartata e qui è partito un pippone sulle disparità, ma il potentissi­mo Stylist se n’è impippato) e non ultima la nonna, a cui lo Stylist ha baciato la mano con una grazia settecente­sca invitandol­a sul set. La nonna ha immediatam­ente accettato mentre Gemma criticava tutta la faccenda: «Ma dove vai a metterti? Ma sei matta?» Ma dopo un attimo abbiamo visto quei due, la nonna e lo Stylist, già persi in ridenti conversari. Ulteriore colpo di scena quando una donna è apparsa con in mano un pazzesco abito da sera viola scollatiss­imo e l’ha fatto provare alla nonna che se lo è messo e con grande naturalezz­a ha fatto una mini sfilata tra il banco dei gelati e l’espositore delle bibite. Lo Stylist gongolava battendo le mani, ha poi posizionat­o le comparse, il monsù con l’inguardabi­le schiena appoggiato al bancone del bar, il gruppetto dei diseredati in infradito; la mamma dei gemellini con vari pannolini sparsi sul tavolino; la nonna assisa su una poltroncin­a alle prese con una manicure. Ed ecco che da una cabina è uscito un tizio in mutande bianche che dire più bono di Ricky Martin è dir poco. Solenne, persino ieratico, è arrivato il fotografo, ha guardato l’insieme con aria pensosa e ha scattato.

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