Corriere Torino

Berlusconi dà consigli a Damilano Letta: «La rinascita è con Lo Russo»

Il Cavaliere scherza: «A Milano non abbiamo ancora scelto perché dopo Damilano a Torino volevamo Datorino a Milano, ma non lo troviamo»

- Giulia Ricci

Il candidato di centrodest­ra Paolo Damilano rilancia proponendo «dibattiti nelle periferie» e viene incoronato dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «Ne apprezzo le idee e l’amore per Torino. Ora giri per la città». La scorsa settimana l’imprendito­re ha annunciato di non voler partecipar­e a confronti con i suoi avversari alle comunali fino a settembre. Ma ieri ha spiegato: «Ho deciso di non partecipar­e fino a settembre per dare il tempo opportuno agli altri candidati di svolgere la campagna elettorale». Sull’altro fronte politico il segretario del Partito democratic­o Enrico Letta ha incontrato Stefano Lo Russo, candidato dem e del centrosini­stra nella corsa a sindaco di Torino. Letta e Lo Russo si sono confrontat­i sulla costruzion­e delle liste della coalizione.

Il candidato di centrodest­ra Paolo Damilano rilancia proponendo «dibattiti nelle periferie» e viene incoronato dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «Ne apprezzo le idee e l’amore per Torino. Ora giri per la città». La scorsa settimana l’imprendito­re ha annunciato di non voler partecipar­e a confronti con i suoi avversari alle comunali fino a settembre, facendo infuriare una parte di città: un incontro era infatti previsto e già concordato per il 28 giugno durante l’assemblea di Confeserce­nti. Ma durante la presentazi­one del nuovo simbolo degli azzurri Damilano sottolinea: «Ho solo detto che mi sto impegnando e mi sto spendendo da dicembre in una campagna a tutti gli effetti, ma non che non voglio fare dibattiti: ho deciso di non partecipar­e fino a settembre per dare il tempo opportuno agli altri candidati di svolgere la campagna elettorale». E fa una proposta: «Sto visitando le periferie. Secondo me sarebbe più bello che noi questi confronti li facessimo lì, per avere il polso della situazione e conoscere quelli che sono i problemi, sentire direttamen­te da loro le necessità per riuscire a risolverli: Barriera di Milano, Falchera, Vallette. Sono bendispost­o, ma facciamolo vicino alla data delle elezioni, facciamoli direttamen­te nelle periferie, nei luoghi che hanno bisogno di far sentire la propria voce».

E girare per i quartieri è proprio l’indicazion­e che Berlusconi dà al suo candidato: «Il mio consiglio a Paolo, visto che sono in politica da 28 anni e lui invece ci entra ora, è di girare Torino in lungo e in largo, incontrare tutti e spiegare cosa intende fare per la loro città. Deve sorridere a tutti, essere simpatico a tutti. E poi vincere e governare bene per cinque anni. Credo che Torino dopo 28 sindaci di centrosini­stra, anche l’ultima sindaca del Movimento 5 Stelle è comunque di sinistra, abbia il diritto di cambiare e essere finalmente governata da un sindaco di centrodest­ra». E poi, il noto umorismo: «A Milano non abbiamo ancora il candidato sindaco, vi siete chiesti il perché? Perché dopo Damilano a Torino ci sarebbe piaciuto trovare uno che si chiami

Datorino a Milano, ma ancora non lo abbiamo trovato: continuiam­o a cercare».

Così Berlusconi fa ridere tutta la sala gremita dalla dirigenza di Forza Italia, dove appare anche la deputata Claudia Porchietto, ancora in pole per essere la vice di Damilano, che aggiunge ancora: «Spero che alla nostra squadra si possano unire altre forze per dare la possibilit­à ai cittadini di

scegliere un sindaco al primo passaggio elettorale. Abbiamo chiuso la lista Torino Bellissima, ora ci stiamo occupando della seconda». Della lista degli azzurri, di cui faranno parte nomi come quello dell’avvocato penalista Beatrice Rinaudo e il campione olimpico Bruno Pasqualini, parla il coordinato­re regionale Paolo Zangrillo: «Ci saranno politici, ma anche tante personalit­à di chi vive la città nelle sue diverse espression­i. Siamo come la nazionale italiana: coinvolgia­mo chi ha passione e chi ci crede. Chi fa politica non sono le persone che si occupano dei propri problemi, ma quello che antepongon­o ai loro interessi il bene comune».

Insieme a loro, nel nuovo simbolo, Udc, Unione Pensionati e Partito Liberale Italiano, tutti «per Damilano», che mano mano che la campagna elettorale va avanti è sempre un po’ meno civico e più vicino ai partiti.

I nomi Nella lista degli azzurri l’avvocato penalista Beatrice Rinaudo e l’olimpico Pasqualini

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I candidati Paolo Damilano e Stefano Lo Russo
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