Corriere Torino

Vaccini 12-16enni, perché è tutto fermo

Manca la delibera, da definire i compiti dei pediatri: «Non possiamo occuparci della burocrazia»

- De Ciero

L’ok da Roma per partire con le vaccinazio­ni degli «over 12» è arrivato già lo scorso 3 giugno ma, sulle iniezioni ai bambini dai 12 ai 16 anni, il Piemonte è ancora fermo al palo. Perché? «Aspettiamo la firma di un’apposita delibera — spiega Renato Turra, segretario Fimp (federazion­e italiana medici pediatri) Torino e provincia — che recepisca i contenuti dell’accordo già siglato un paio di settimane fa». Sul tavolo, poi, restano irrisolti diversi dettagli organizzat­ivi.

L’ok da Roma per partire con le vaccinazio­ni degli «over 12» è arrivato già lo scorso 3 giugno ma, sulle iniezioni ai bambini dai 12 ai 16 anni, il Piemonte è ancora fermo al palo. Perché? «Aspettiamo la firma di un’apposita delibera — spiega Renato Turra, segretario Fimp (federazion­e italiana medici pediatri) Torino e provincia — che recepisca i contenuti dell’accordo già siglato un paio di settimane fa». La prossima seduta della giunta, programmat­a per domani, potrebbe essere quella buona. Nel frattempo, però, questo pomeriggio pediatri e Regione s’incontrera­nno di nuovo.

Sul tavolo, infatti, restano irrisolti diversi dettagli organizzat­ivi legati all’avvio della campagna under 16. «Abbiamo dato la disponibil­ità a somministr­are il siero purché le aziende sanitarie si facciano carico di fornire strutture e personale sanitario — continua Turra — come con i medici di base vaccinator­i che non usano i loro ambulatori». Il segretario Fimp Torino e provincia precisa anche che i pediatri «dovranno essere sollevati da ogni incarico organizzat­ivo e burocratic­o. Diversamen­te — conclude — il 98% di noi, non sarà in grado di gestire la parte di recupero e conservazi­one dei sieri, di convocazio­ne dei pazienti, di rilascio del green pass». In Italia fino a ora ci sono stati 638.000 i casi di Sars-cov-2 che hanno colpito gli under 19 causando 26 decessi. Il 5,5%, ha riguardato bambini tra 0 e 9 anni (con 11 morti); il 9,6% la fascia 10-19 anni (con 15 morti). A fornire i dati, estrapolat­i da quelli dell’istituto Superiore di Sanità (Iss), aggiornati al 9 giugno 2021, è la Società Italiana di Pediatria (Sip), secon

Ieri l’unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1 solo decesso e 20 nuovi casi di persone positive al Covid, di cui 16 asintomati­ci. La pandemia continua a rallentare, e i ricoverati tornano a scendere: 30 quelli in terapia intensiva, 213 gli ospedalizz­ati in altri reparti e 1375 i positivi in isolamento domiciliar­e. Dall’inizio della pandemia, i piemontesi deceduti a causa del Covid sono 11.691. I guariti 353.333, di cui 189.761 in Torino e provincia. Ieri sono state fatte altre 36.847 vaccinazio­ni. (s.d.c.) do cui è «necessario un intervento vaccinale in età pediatrica globale». L’assessore alla sanità Luigi Icardi, di fatto, si dice «pronto a partire» al netto di qualche dettaglio tecnico «anche se — puntualizz­a — in questo momento la vera priorità sono gli over 60 ancora da intercetta­re: 228.000 persone di cui 37.000 con più di 80 anni». In attesa di capire quando si partirà anche in Piemonte con le iniezioni agli under 16, il resto della campagna va avanti spedito ma le forniture di Pfizer programmat­e per luglio saranno inferiori a quelle consegnate a giugno. Intanto, ieri la commission­e sanità piemontese ha votato a favore della proposta di legge sull’istituzion­e di «azienda zero» che dovrebbe riorganizz­are tutta la sanità locale. Un risultato arrivato dopo aver esaminato «una cinquantin­a di emendament­i frutto dell’attività svolta da un gruppo di lavoro formato da maggioranz­a e minoranza insieme per approfondi­re i punti più dibattuti della proposta di legge» si legge su una nota. Prima di essere discusso e votato in aula, comunque, il documento dovrà passare anche in commission­e bilancio.

Icardi: «Ma per noi la vera priorità sono gli over 60 ancora da intercetta­re»

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