Strategia Lo Russo-letta dopo il flop delle primarie
Come rafforzare la candidatura. I nodi Azione e Iv. Il taglio della barba
«Il segretario Enrico Letta sostiene pienamente il mio percorso. Nei prossimi giorni incontrerò Azione e Italia Viva». Il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo è soddisfatto della prima parte del suo viaggio nella capitale. Nonostante il Partito democratico romano non sia mai stato il suo più grande fans, soprattutto per la sua contrarietà a un’alleanza locale con il Movimento 5 Stelle, ora è tempo di unire le forze e andare avanti. Il leader dem «si è detto disponibile a darmi una mano — racconta Lo Russo —, abbiamo discusso dei vari temi sulla città, analizzato la situazione politica torinese e gettato le basi per programmare le prossime strategie e la campagna elettorale, che avrà una dimensione nazionale».
Un lungo incontro dove i due non avrebbero toccato il discorso gazebo e affluenza: «Capitolo chiuso, ora la campagna elettorale entra nel vivo», sostiene il geologo. Ma a toccare l’argomento su Otto e Mezzo è stato, qualche ora dopo, lo stesso Letta: «Fare le primarie a Torino una settimana prima rispetto a Bologna e Roma è stato un errore.
Siamo stati influenzati dal fatto che il centrodestra fosse già partito con la campagna elettorale, ma abbiamo sbagliato». Nel capoluogo dell’emilia Romagna sono andate a votare 27 mila persone, nella capitale 45 mila. Contro le poco più di undicimila della città della Mole. Ma adesso è ora di guardare avanti e affrontare la campagna elettorale, «che Lo Russo farà senza barba, la foto è vecchia — scherza Letta, riferendosi all’immagine mandata in onda su La7 —, così sembrerà più giovane». Una scelta presa dal capogruppo dem in Sala Rossa attraverso un sondaggio su Facebook, dove ha chiesto parere ai suoi followers.
Durante il faccia a faccia i due si sono «scambiati idee sulla necessaria rinascita della città — raccontano dal Nazareno — dopo i 5 anni della giunta Appendino, su cui il giudizio è negativo, e dopo un anno e mezzo di grave crisi pandemica». Ora l’obiettivo è rafforzare la candidatura di Lo Russo e costruire le liste della coalizione «con rispetto delle autonomie territoriali e della nostra capacità di interlocuzione a livello locale», aggiunge il candidato. Lo Russo quindi, che non sa ancora se incontrerà l’europarlamentare Carlo Calenda, affrontare le fila piemontesi di Azione e Italia Viva per provare a convincerle a rientrare nella famiglia di centrosinistra: «Si tratta di capire se ci sono le condizioni per correre insieme». Sul piatto ci sarebbe anche l’offerta del posto da vice alla ex madamina Giovanna Giordano Peretto, che si è però detta disponibile a correre come candidata sindaca per il cosiddetto «terzo polo» di centro.