Il camionista va ai domiciliari La famiglia: «Non è un mostro»
Sindacalista ucciso, Spaziano risponde al gip: «Non volevo investire nessuno»
«Non volevo investire nessuno. È stato un incidente. Mi dispiace per ciò che è successo. Sono vicino ad Adil, a sua moglie e ai suoi figli». Ha ottenuto gli arresti domiciliari Alessio Spaziano l’autista di 25 anni accusato della morte di Adil Belakhdim il 37 anni coordinatore dei Sicobas che stava partecipando ad una manifestazione davanti al centro di distribuzione della Lidl di via Guido il Grande a Biandrate, nel Novarese. Testa bassa, visibilmente scosso e provato dai giorni trascorsi in carcere, per tre ore e mezza ha spiegato al gip Andrea Guerrerio, passo passo, che cosa è successo venerdì alle 7,30 del mattino quando è fuggito da davanti allo stabilimento Lidl. Per il camionista tutto sarebbe partito da un «litigio» e i manifemio
● Ha ottenuto i domiciliari Alessio Spaziano l’autista di 25 anni accusato della morte di Adil Belakhdim avvenuta davanti ai cancelli Lidl di Biandrate venerdì scorso. Per tre ore e mezza ha raccontato al Gip ciò che è accaduto stanti lo avrebbero circondato. «Prima mi hanno aperto la portiera, volevano trascinarmi già dall’abitacolo. Mi hanno aggredito. Ho avuto paura di essere linciato». Qualcuno sarebbe riuscito anche ad aggredirlo ma poi «sono riuscito a divincolarmi», ha detto. Alessio, provato dai giorni trascorsi in carcere, è stato collaborativo e ha risposto a tutte le domande del gip. «Siamo soddisfatti che il gip abbia accolto la nostra richiesta — ha affermato l’avvocato Gabriele De Juliis —. Si è trattato di un incidente. È fuggito per paura. Sapeva che scegliendo di forzare il posto di blocco avrebbe rischiato di essere linciato dai manifestanti». Già nel primo pomeriggio Alessio, a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria, è stato trasferito in Campania, nella sua casa di Baia e Latina, in provincia di Caserta. «Stanno descrivendo nipote come un mostro ma non è così — si è limitata a dire la zia del giovane, Sonia Spaziano —. La giustizia farà il suo corso. Chi ha sbagliato pagherà ma per quello che ha fatto. Non per quello che si ipotizza». Una racconto che però non convince Eugenio Losco, che assiste Assia Lucia Marzocca, la vedova di Adil. «Contestiamo l’ennesimo tentativo di condurre il fatto ad un tentativo di linciaggio che Speziano avrebbe tentato di evitare – dice il legale -. Si parla di una protesta pacifica. Questa ricostruzione invece sembra un tentativo di screditare la manifestazione». Intanto per la prima volta Lidl questa mattina si siederà al tavolo con i lavoratori per discutere le problematiche che riguardano l’azienda. In Prefettura, alle 10.30 i sindacati incontreranno il direttore regionale dell’azienda Federico Balocco.«l’incontro che si terrà è un risultato di enorme importanza — dice Stella Cepile, la delegata della Cgil —. È stato ottenuto a seguito dell’unità dei lavoratori e delle sigle sindacali. L’azienda finora ci aveva sempre ignorati. Ora opta per il dialogo. Se il blocco dell’attività lavorativa venisse mantenuto a oltranza, verrebbe offerto il fianco per interrompere ogni trattativa». Anche se i Sicobas, nel caso non andasse a buon fine l’incontro,si dicono pronti a riprendere con lo sciopero.
La giustificazione «È scappato solo perché aveva paura di essere linciato dai dimostranti»