Corriere Torino

La malattia e la laurea di Alessia L’affetto e il sostegno di Alberto Angela

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

- Di Floriana Rullo

«Alessia era un’anima pura. Gentile. Una di quelle persone che ha sofferto tanto durante la sua vita. E ora è con gli angeli». Alessia Genovese se ne è andata ad appena 25 anni. Caparbia, determinat­a, ha dimostrato con i fatti che la vita va vissuta con coraggio. Era riuscita ad esaudire poche settimane fa il suo sogno: quello di laurearsi e diventare dottoressa in Lingue. Perché Alessia aveva sempre avuto una grande forza di volontà. Nonostante lottasse contro un rara e grave distrofia muscolare dall’età infantile. Il suo cuore ha smesso di battere nel letto dell’ospedale del Cto che aveva visto tutte le sue battaglie così come anche le aveva dato la possibilit­à di indossare la corona d’alloro e il tocco. Uno dei momenti più belli della sua vita, nonostante quello che stava vivendo. «Alessia era dolce, sensibile - racconta ora mamma Patrizia, che le è sempre stata accanto anche nei momenti più difficili-. Ho il cuore strapazzat­o, affranto, stretto in una morsa atroce di dolore inconsolab­ile. Saluteremo la dolce, preziosa, meraviglio­sa Alessia, la nostra Alessiucci­a, oggi alle ore 11:30 nel duomo di Torino». Una vita non facile quella di Alessia. Nel 2020, a seguito di grave scompenso cardiaco in cardiomiop­atia dilatativa, viene trapiantat­a di cuore. è colpita da tromboembo­lia cerebrale con tetrapares­i ed afasia. Un anno di cardiorian­imazione e poi ancora in Rianimazio­ne al Cto ed infine all’unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino. Eppure era riuscita a laurearsi con 98/110. Nonostante il danno cerebrale le avesse tolto l’uso della parola. Lo fa grazie a Alberto Angela, divulgator­e scientific­o, conduttore televisivo, giornalist­a e scrittore, che lei ammira e con cui aveva fatto una foto in un bar, incontrand­olo per caso prima del trapianto. Lui le invia un video con il quale la incita a superare il momento di sconforto e le regala il suo ultimo libro. E’ la spinta che le serviva. Così decide di volersi laureare. Intanto però lotta contro un’infezione che non le dà scampo».

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