Corriere Torino

La torteria ribelle resterà chiusa

- Simona Lorenzetti

Nonostante il Piemonte sia in «zona bianca», la torteria di Chivasso — il bar diventato il simbolo delle proteste contro le rigide misure anticovid — resterà chiusa a oltranza. E questo perché il locale è un luogo chiuso e, visto che la titolare ha più volte dichiarato che lei e i suoi clienti non intendono usare la mascherina, resta saldo il principio che all’interno si continui a commettere un illecito. Cosi la Procura di Ivrea ha respinto una nuova richiesta di dissequest­ro avanzata dagli avvocati difensori di Rosanna Spatari, titolare del locale. Allo stesso tempo, il procurator­e capo Giuseppe Ferrando ha autorizzat­o la donna a entrare nel locale per portar via i beni deperibili e gli effetti personali. Già in precedenza il Riesame aveva confermato il sequestro della torteria. Secondo i giudici, che ieri hanno depositato le motivazion­i del provvedime­nto, in questo periodo emergenzia­le il diritto alla salute è «subvalente» rispetto al diritto al lavoro: in sostanza, a fronte del particolar­e momento storico, il primo diritto è prioritari­o, sebbene entrambi i principi siano tutelati dalla Costituzio­ne e anche dalla normativa europea. Il Tribunale ha quindi concordato con la tesi della Procura sul fatto che le violazioni commesse dalla titolare della torteria non siano semplici sanzioni amministra­tive: è stato infatti violato l’ordine del prefetto che intimava di tenere chiuso il locale. Locale poi chiuso dai carabinier­i lo scorso 6 maggio.

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