La torteria ribelle resterà chiusa
Nonostante il Piemonte sia in «zona bianca», la torteria di Chivasso — il bar diventato il simbolo delle proteste contro le rigide misure anticovid — resterà chiusa a oltranza. E questo perché il locale è un luogo chiuso e, visto che la titolare ha più volte dichiarato che lei e i suoi clienti non intendono usare la mascherina, resta saldo il principio che all’interno si continui a commettere un illecito. Cosi la Procura di Ivrea ha respinto una nuova richiesta di dissequestro avanzata dagli avvocati difensori di Rosanna Spatari, titolare del locale. Allo stesso tempo, il procuratore capo Giuseppe Ferrando ha autorizzato la donna a entrare nel locale per portar via i beni deperibili e gli effetti personali. Già in precedenza il Riesame aveva confermato il sequestro della torteria. Secondo i giudici, che ieri hanno depositato le motivazioni del provvedimento, in questo periodo emergenziale il diritto alla salute è «subvalente» rispetto al diritto al lavoro: in sostanza, a fronte del particolare momento storico, il primo diritto è prioritario, sebbene entrambi i principi siano tutelati dalla Costituzione e anche dalla normativa europea. Il Tribunale ha quindi concordato con la tesi della Procura sul fatto che le violazioni commesse dalla titolare della torteria non siano semplici sanzioni amministrative: è stato infatti violato l’ordine del prefetto che intimava di tenere chiuso il locale. Locale poi chiuso dai carabinieri lo scorso 6 maggio.