Corriere Torino

Una «Jam» tutta maschile dà il via alle danze

- Chiara Castellazz­i

Inizia stasera al Teatro Astra Palcosceni­co Danza, la rassegna del Teatro Piemonte Europa curata da Paolo Mohovich, anche coreografo per la formazione torinese Eko Dance Project che nelle mani di Pompea Santoro porta i giovani danzatori al profession­ismo. Sei i programmi in cartellone (fino al 22 luglio), sfaccettat­i e tuttavia accomunati dalla scelta non scontata di presentare la danza danzata e compagnie formate da numerosi interpreti.

Danza tutta al maschile — pulsante, debordante di vigore, «prepotente», si è detto — per la serata inaugurale che accoglie Instrument Jam di Roberto

Zappalà con sei forti danzatori della compagnia e del centro di produzione di Catania. Ancora una volta in scena c’è la volontà di tradurre in coreografi­a tutta la tellurica potenza della terra siciliana, sondata attraverso la sua matrice musicale qui rappresent­ata da tradiziona­li marranzani — più conosciuti come scacciapen­sieri — e tamburi, con l’aggiunta dello spurio hang, suonati dal vivo.

Venerdì e sabato è invece in programma l’eko Dance Project in EDP and Friends, una serata tripartita: Digital Back to Human, Mom’s e In perpetuum. Il primo è un brano di Mohovich nato in tempo di confinamen­to e girato in video alla scuola di restauro di Venaria, ora in compendio con sezioni dal vivo. Il secondo è un pezzo dei ballerini del Grand Théâtre de Genève Simone Repele e Sasha Riva dedicato alle mamme. Il terzo titolo vede in scena anche Fernando Suels Mendoza del Tanztheate­r Wuppertal che porta al pubblico il cuore più danzante di Pina Bausch.

Poi L’EDP sarà nuovamente in cartellone dal 3 al 16 luglio con Farinelli e le anime barocche di Mohovich, che porta sul palco la vicenda del più famoso cantante castrato che fu chiamato da Elisabetta Farnese alla corte di Spagna per curare con la sua voce le intemperan­ze del marito Filippo IV. In scena dal vivo anche il sopranista Cosimo Morleo e il clavicemba­lista Walter Mammarella Giordano.

Tornano all’astra (dal 6 all’11 luglio) Michela Lucenti e il suo Balletto Civile con l’affermata pièce Madre e con Figli di un dio ubriaco, che nasce a Torino ed è coproduzio­ne del Tper. Il 20 luglio saranno celebrati i 25 anni di uno dei gruppi di balletto contempora­neo più in vista in Italia, lo Spellbound Contempora­ry Ballet. In cartellone coreografi­e di Marcos Morau, Marco Goecke e naturalmen­te Mauro Astolfi, fondatore della compagnia. E per finire, il 22 luglio ancora attenzione per i giovani con la junior company Opus Ballet di Firenze e la coreografa Aurelie Mounier che si cimenta in brani formali sulle vivaldiane Quattro Stagioni.

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Sul palco S’inizia con Instrument Jam di Roberto Zappalà

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