Corriere Torino

Dal 13 luglio la squadra di Juric a Santa Cristina in Val Gardena, a 453 chilometri dalla sede Qui la Coppa del Mondo di sci e il primo Sinner

- Gianluca Sartori

Bënunì Torino, benvenuto Torino. Più del 90 per cento della popolazion­e della Val Gardena parla la lingua ladina ed è in questo lembo di terra in mezzo alle Dolomiti che il Torino getterà le basi dell’era Juric, dal 13 al 30 luglio a Santa Cristina (provincia di Bolzano), 453 chilometri da Torino. Con Ortisei e Selva è uno dei tre comuni della Val Gardena, una novità per il Torino, che aveva stretto un legame viscerale con Bormio, quartier generale delle estati granata dal 2013 al 2019.

Il club ha valutato l’ipotesi di un ritorno in Valtellina ma alla fine ha optato per Santa Cristina, visitata in primavera da emissari granata già da prima della firma di Ivan Juric. Il tecnico croato, poi, ha dato parere pienamente favorevole: proprio qui aveva lavorato con il suo Verona nel 2020.

Il gruppo squadra alloggerà nella bolla dell’hotel Diamont SPA Resort, albergo a quattro stelle a conduzione familiare (ma il club granata ha delle camere anche all’hotel Saslong), a 700 metri di distanza dal campo «Mulin da Coi», dotato di erba naturale e un paio di tenso-strutture per palestra e tribuna stampa. Ora è difficile dire se gli allenament­i saranno a porte aperte: non ci sono tribune, solo qualche gradone. Intorno al campo ci sono delle collinette dalle quali si potranno scorgere le tre amichevoli che il Torino giocherà a Santa Cristina (ce ne sarà anche una quarta in un altro stadio del Sudtirol). Il centro sportivo ha ospitato spesso squadre profession­istiche di calcio (il Lecce nel 2019, lo stesso Verona nel 2012, e in precedenza anche Cagliari e Lazio). A differenza di Bormio, dove a organizzar­e il ritiro del Torino era la comunità locale, a gestire il soggiorno dei granata sarà un’agenzia specializz­ata che si occupa anche del ritiro del Parma a Castelrott­o, a pochi chilometri di distanza.

Scegliendo Santa Cristina, il Torino ha confermato il feeling

Il Centro Sportivo Mulin da Coi è appena fuori dal paese di Santa Cristina, qui il Toro lavorerà ogni giorno dal 13 al 30, quando volerà a Rennes con le località sciistiche più rinomate d’italia. Dopo Bormio, dove la pista «Stelvio» piomba sul paese, ecco la «Saslong», il cui arrivo è proprio a Santa Cristina.

La pista prende il nome dal monte Sassolungo (3183 m), ogni dicembre qui si tiene una discesa libera di Coppa del Mondo di Sci che è una grande classica del circo bianco. Un appuntamen­to che non porta molta fortuna ai colori azzurri, visto che l’ultima vittoria fu di Kristian Ghedina nel 2001. Il Torino invece spera che la Val Gardena porti bene come è successo a Jannik Sinner, la stella del tennis italiano (altoatesin­o, ma della Val Pusteria) che proprio a Santa Cristina, nell’agosto 2018, raggiunse la prima finale in un torneo internazio­nale Itf. La perse, ma entrò nei primi 900 giocatori del mondo e così iniziò la sua scalata.

Proprio le salite sui monti sono l’attrazione estiva principale di una località i cui volumi di turismo, nella bella stagione, tengono il passo con quelli dell’inverno grazie a 600 chilometri di sentieri per passeggiat­e, trekking e mountain bike. Molto noto è il percorso sciistico e stradale «Sella Ronda», circa 40 chilometri percorribi­li sia con gli sci che con la bici grazie ai suoi impianti di risalita. Il termine giusto per un Torino che vuol tornare protagonis­ta in Serie A dopo due stagioni troppo sofferte.

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