Corriere Torino

La profonda fede di Don Giorgio, guida della comunità romena

- Di Floriana Rullo

Aveva sempre vissuto la fede con coraggio e speranza. Così come aveva affrontato la malattia don Giorgio Miclaus. E’ morto all’età di 59 anni a Torino. Nato il 12 aprile 1962 a Traian (in Romania) aveva frequentat­o le scuole elementari, medie e superiori a Bacau. In seguito, ammesso al Seminario Diocesano, nel 1982 era entrato in seminario diventando sacerdote nel 1989 a Iasi, Ha esercitato poi in Romania fino al trasferime­nto in Italia. Dal 1997 era arrivato a Torino, prima come vice-parroco nella Parrocchia Patrocinio di San Giuseppe e poi in Cattedrale Metropolit­ana fino al 2000 e nella Chiesa di Sant’agostino. In tutto questo periodo torinese, don Giorgio ha cominciato a mettere le basi della Cappellani­a Rumena e dal 2002 è stato nominato Cappellano della Comunità

Cattolica Romena di Torino. «Era un punto di riferiment­o per la Comunità che ha servito con dedizione, essendo molto amato ed apprezzato dai fedeli di lingua romena e non solo- ricorda don Julian Herciu -. Ha fatto da ponte tra le tradizioni portate «dalla propria terra» e la vita di tutti i giorni, affrontata come immigrato, con la porta dell’anima e della casa sempre aperte per un sorriso, per un consiglio, per un aiuto morale e tante volte anche materiale. La sua attività pastorale, nella quale si è dedicato ad annunciare il Vangelo, «la bellezza della vita cristiana e la via della salvezza», cosi come lui diceva, «è stata arricchita anche dall’utilizzo dei moderni mezzi di comunicazi­one». Don Giorgio ha collaborat­o alla rivista «Lumina Cre tinului» (La Luce del Cristiano) nel periodo ottobre 1992 – agosto 1994. È stato il primo redattore della rivista per i bambini «Isus, prietenul copiiilor» («Gesù, l’amico dei bambini»). Nel 2016, in occasione del centesimo numero della rivista, ha giustifica­to la scelta del nome: «Ho optato per questo nome per la rivista, perché nella vita noi ci facciamo tanti amici, ma il più fedele, quello che non ci abbandona mai e ci sostiene sempre nel nostro viaggio terreno, è proprio Gesù».

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