Al porto delle Langhe salpa il distretto del mare
Tra le colline del vino ci sono il primo produttore al mondo di sistemi di navigazione per crociere, specialisti della movimentazione di yacht a terra e l’unico player che fa barche in alluminio. Campioncini della nautica che ora prendono il largo come fi
Avviso ai naviganti: tra le colline ondulate delle Langhe sta per salpare un nuovo distretto produttivo. Una filiera industriale della nautica in cui c’è tutto per navigare tranne il mare. Se non ci credete andate a chiedere a Diano d’alba, appena 3.600 abitanti e una concentrazione di cultura marinara da far impallidire i camalli dei porti del Mediterraneo. Prendiamo il caso di Wärtsilä Apps: al timone dell’ad Ornella Bracco c’è il primo produttore al mondo di sistemi di navigazione e automazione per navi da crociera. In pratica, buona parte delle rotte dei giganti del mare sono tracciate da sistemi sviluppati tra i filari delle Langhe. Nel comune cuneese si trova anche Boat Lift, una delle poche aziende capaci di costruire sistemi di sollevamento per grandi yacht. Poco più in là, a Verzuolo, dove le colline si fanno montagna, stanno nascendo le prime barche realizzate in alluminio di Mondino Nautica. A Caramagna invece Comav rimane fedele al vetroresina per costruire i suoi natanti. Poi si sta sviluppando tutto un indotto che fornisce macchinari e componenti per le aziende della nautica. È il caso di Rotosea, i cui robot lavorano anche per big come Azimut, il principale player italiano nel mondo degli yacht che ha sede ad Avigliana. E ancora: Fratelli Groppo che studia gli arredi per le barche e Simplast nello stampaggio plastica industriale con una divisione anche per la nautica. La storia delle colline che si fanno distretto di mare risulta più chiara se spiegata dalle rotte di Wärtsilä Apps, ex azienda familiare oggi parte di un gruppo internazionale. Spiega Matteo Morra, sales manager dell’azienda: «Abbiamo ordini fino al 2028. Il settore delle crociere ha rallentato l’anno scorso ma non i cantieri per le nuove barche. Il percorso è ancora in crescita». Fino a pochi anni fa i dipendenti erano meno di un centinaio, oggi sono 170 e il fatturato vale più di 60 milioni di euro. I clienti? I big della crocieristica: da Fincantieri a Carnival. E poi ancora sistemi di controllo da remoto delle valvole, sistemi di emergenza, strisce elettroluminescenti. Dove c’è tecnologia digitale sulla nave da crociera spesso c’è la mano di Wärtsilä. A Diano c’era anche una divisione dedicata all’entertainment a bordo, ma a maggio è stata venduta al gruppo Videlio. La filiera di carpentieri, arredatori, stampatori segue l’evoluzione del grande business della nautica e dei campioncini piemontesi. Un altro caso è quello di Boat Lift, la società di Roberto Cravanzola si occupa di sistemi di movimentazione e sollevamento. Una vita nell’industria e ora anche nella nautica. «Crisi? Da queste parti non si sente. Abbiamo chiuso il 2020 benissimo con ricavi in aumento del 10%. Siamo uno dei pochi produttori al mondo di sistemi di sollevamento per yacht, abbiamo in cantiere 7-8 macchine da spedire in Australia, Tunisia, Russia e Marocco. E una per la Virginia, un bestione che carica barche fino a 820 tonnellate». L’industria che si fa nautica è pure il mestiere di Mondino, società specializzata in carpenteria, che oggi si dedica anche alla costruzione di barche in alluminio. «In Italia siamo forse in due a farlo — spiega il titolo Massimo Mondino — Utilizziamo questo materiale perché ecologico, ignifugo, leggero e performante. E soprattutto, grazie alla nostra esperienza industriale, sappiamo lavorarlo». La prossima tappa ad Alassio, dove sarà varata la prima marca ibrida della società: un 37 piedi che può navigare anche nelle aree protette. Buon viaggio a tutti i langaroli.