Lo studio Grimaldi sbarca a Torino E integra gli avvocati di Vietti
«Per stare sul mercato servono dimensioni adeguate»
C’è movimento nell’avvocatura sotto la Mole. Dopo lo sbarco la scorsa settimana di Pavia e Ansaldo in città, adesso è la volta di un’aggregazione tra uno studio cittadino e un altro milanese ma con vocazione internazionale. Grimaldi, boutique legale con oltre 20 anni di storia, fondata dal decano degli avvocati d’affari italiana Vittorio Grimaldi, apre a Torino la sua «filiale» e lo fa integrando lo studio Vietti Avvocati che fa capo a Michele Vietti, già sottosegretario alla Giustizia e vicepresidente del Csm, e ora nuovo socio equity.
«L’integrazione del mio studio in Grimaldi consente di fornire ai clienti una gamma di servizi sempre più completa e integrata e offre la possibilità di portare tutte queste competenze in un mercato importante come il Piemonte tramite la nostra sede di Torino», spiega Vietti, attualmente presidente di Finlombarda e componente del consiglio dell’associazione Bancaria Italiana.
Grimaldi affiggerà la sua targa in via Maria Vittoria 6 dove ha la «casa base» Vietti Avvocati, che conta una ventina di professionisti esperti in diritto societario, commerciale, fallimentare, contrattuale, bancario e assicurativo; le altre due sedi di Roma e Milano invece traslocheranno in quelle di Grimaldi. «L’ingresso di Michele Vietti e del suo studio e l’apertura di Torino è una grande opportunità di prosede guire la crescita di Grimaldi e completare così la possibilità di essere sempre più vicini ai clienti sul territorio e fornire loro servizi professionali di qualità — sottolinea Francesco Sciaudone, managing partner di Grimaldi —. Dopo Napoli e Torino, proseguiremo ancora le nostre aperture nei prossimi giorni, sia in Italia che all’estero».
L’operazione di Grimaldi proietterà lo studio torinese su un orizzonte internazionale: «La presenza in molti Paesi e le joint venture consentiranno anche ai nostri clienti di avere risposte tempestive anche da oltreconfine», aggiunge Vietti. Grimaldi infatti può contare su 80 sedi (da Lugano a San Salvador), 59 soci e 230 professionisti. «L’integrazione rispona una logica di concentrazione degli studi legali sempre più diffusa — osserva Vietti —. Per stare sul mercato in modo competitivo occorre garantire dimensioni adeguate che consentano di fornire riposte specializzate in tutti i settori». Parole che trovano conferma nei fatti: la fusione tra Bonellierede e lo studio fondato da Giuseppe Lombardi; l’ingresso di Paolo Ludovici in Gatti Pavesi Bianchi; l’integrazione in Chiomenti della boutique Ejc –
Roberti & Associati.
I matrimoni poi durante la pandemia sono aumentati, come certifica MPO, società advisor per fusioni e aggregazioni di studi professionali. «Sta nascendo un mercato anche per gli studi legali medio-piccoli — conferma Mpo — finora più restii ad aggregarsi, ma messi a durissima prova dal Covid». In questo caso la spinta è all’aggregazione, alla fusione con accordi di concambio, piuttosto che alla classica cessione con incorporazione che è la strada più battuta per commercialisti e consulenti del lavoro.
«Solo una grande struttura — continua Vietti che con il suo studio ha portato avanti l’opera avviata dal maestro di diritto civile Alfredo Fedele — può mettere insieme tutte quelle competenze che permettono di essere appetibili nei confronti dei clienti più esigenti».
«La presenza in più Paesi consentirà di avere risposte da oltre confine e tempestive»