Corriere Torino

Favori in Procura chiesti tre anni per l’ex pm Padalino

È accusato di corruzione in atti giudiziari

- Simona Lorenzetti

Tre anni di carcere per corruzione in atti giudiziari. È la condanna chiesta dai pubblici ministeri milanesi Laura Pedio ed Eugenio Fusco nei confronti dell’ex pm torinese Andrea Padalino, oggi giudice civile a Vercelli. «Ha disonorato la toga», hanno spiegato i magistrati nella loro requisitor­ia dopo aver elencato gli episodi in cui l’ex pm sarebbe stato coinvolto. Oltre a Padalino, l’inchiesta riguarda altri sei indagati. Tra questi c’è Renato Dematteis, l’appuntato dei carabinier­i che lavorava nella squadra di polizia giudiziari­a del magistrato: per lui, difeso dall’avvocato Stefano Castrale, sono stati chiesti 3 anni e 6 mesi. E poi ci sono coloro che avrebbero corrotto il pubblico ministero: il presidente della bocciofila Crimea Angelo Machio. rello (2 anni e 8 mesi), l’oculista dell’oftalmico Raffaele Nuzzi (2 anni e 10 mesi) e l’ex finanziere Fabio Pettinicch­io, sospeso dal servizio per essere stato condannato per alcuni reati connessi a un giro di prostituzi­one. Nei suoi confronti è stata chiesta la condanna più alta: 4 anni. Infine, nella vicenda, è coinvolto anche un altro carabinier­e, per il quale la richiesta è stata di 6 mesi.

L’indagine è partita da Torino e rappresent­a la costola, la più spinosa, dell’inchiesta che ha smascherat­o la cosiddetta «cricca dei favori»: un sistema basato su piccole e grandi prebende che coinvolgev­a l’appuntato Dematteis e un noto penalista (ora deceduto). I magistrati hanno ricostruit­o il rapporto tra gli indagati e svelato un romanzo clientelar­e di piccoli e grandi favori. Alcuni dei quali coinvolger­ebbero anche il pm Padalino, per il quale ora è stata chiesta la condanna.

I pubblici ministeri milanesi accusano l’ex giudice di «Mani Pulite» di abuso d’ufficio e di tre episodi di corruzione. Tra i casi più spinosi ricordati in aula c’è la vicenda che mette in luce i rapporti tra Padalino (difeso dall’avvocato Massimo Di Noia) e Pettinic

I fatti risalgono all’autunno del 2017, quando l’ex finanziere deve affrontare il processo di appello dopo la condanna in primo grado. In quella circostanz­a, Padalino si sarebbe reso disponibil­e a dare una mano «fornendo — come si legge nel capo d’imputazion­e — con modalità riservate», in incontri a Roma e Torino, «il suo supporto e il

Le accuse

I pm milanesi lo accusano di abuso d’ufficio e di tre episodi di corruzione

suo consiglio». Negli atti dell’indagine ci sono quindi fotografie che immortalan­o il magistrato in «gita» sul lago D’orta e altre immagini che raccontano di una cena a Villa Crespi ospite dello chef stellato Antonino Cannavacci­uolo: secondo l’accusa, cene e fine settimana gratis sarebbero stati la ricompensa per i «suggerimen­ti» legali a Pettinicch­io.

Il processo è stato rinviato al 18 novembre, quando a parlare saranno le difese.

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