Corriere Torino

30 Lo Stabile fa

La scuola di teatro fondata da Ronconi festeggia il trentesimo anniversar­io Da qui sono passati Michele Cescon, Valeria Solarino Leonardo Lidi e Mario Pirrello

- Francesca Angeleri

La magia. Quella della polvere del palcosceni­co che danza illuminata dai raggi di un sole gelido di un lunedì mattina in cui tutto sta per cominciare. È questo che sogna un giovane attore? Era questo il palpito che si percepiva mentre la nuova guida della Scuola del Teatro Stabile di Torino, Valerio Binasco, insieme alla squadra di insegnanti (con lui sul palco c’erano anche il Presidente del Tst Lamberto Vallarino Gancia, il direttore Filippo Fonsatti, il Vicedirett­ore della scuola Leonardo Lidi e la responsabi­le dell’area Formazione Barbara Ferrato) conquistav­a i venti allievi provenient­i da tutta Italia. Che emozione per questi ragazzi. Perché è vero che siamo tutti persi nello stesso bosco ma che fortuna incontrare qualcuno che ti insegni, se non a trovare l’uscita, almeno a leggere le stelle. E l’occasione è ancor più grande perché si celebra il trentesimo anno di attività della scuola di alta formazione profession­ale che ha sede alle Fonderie Limone a Moncalieri. Ad aiutare Binasco, anche come coordinato­re didattico, c’è l’ex allievo, attore e regista Leonardo Lidi. Una figura fondamenta­le che fa da collante con la dimensione dell’attore moderno, protagonis­ta del grande teatro così come del cinema (riuscitiss­ima la sua interpreta­zione ne l’isola delle Rose a fianco di Elio Germano) e delle serie tv (attualment­e ne sta girando una internazio­nale in Belgio). Chissà come avrebbe visto questa commistion­e Luca Ronconi che fondò la scuola, «nonostante non abbia frequentat­o molto altri mondi oltre il teatro — racconta Filippo Fonsatti che dello Stabile è direttore e anche memoria storica, è direttore qui dal 2008 — era sempre un passo avanti agli altri. Sarebbe stato il primo a capire l’importanza dei mezzi integrativ­i per il ruolo dell’attore, senza alcun pregiudizi­o». Dopo Ronconi, per il quale la Scuola era un elemento fondamenta­le, l’hanno diretta Mauro Avogadro che era il suo discepolo, Valter Malosti, Gabriele Vacis e ora Binasco, «è la prima volta dopo 30 anni che tornano a coincidere le figure di direttore della scuola e quella di direttore artistico. C’è una totale convergenz­a tra identità artistica, progettazi­one culturale e formazione». Lo stile dello Stabile da sempre mette al centro la figura dell’attore e, di grandi attori e attrici, da qui ne sono venuti fuori tanti: «Da Michela Cescon a Valeria Solarino che hanno avuto splendide carriere sia in teatro che fuori, lavorando con registi del calibro di Garrone, Veronesi, Marco Tullio Giordana. In questo momento Mario Pirrello è all’apice, dopo la fiction sul Commissari­o Ricciardi è co-protagonis­ta nel film su Netflix di Marco Tullio Giordana su Yara Gambirasio ed è anche sul nuovo set di Dario Argento. E poi ancora Andrea Bosca e Giorgio Lupano. Negli anni scorsi Alice Spisa e Matilde Vigna hanno entrambe ricevuto il Premio Ubu come migliore attrice under 35. E, sempre con l’ubu, Santa Estasi di Antonio Latella venne premiato per la migliore compagnia, che era costituita per il 90% da nostri ex allievi».

Miglior attrici

«Negli anni scorsi Alice Spisa e Matilde Vigna hanno entrambe ricevuto il Premio Ubu»

Luca Ronconi

«Sarebbe stato il primo a capire l’importanza dei mezzi integrativ­i per il ruolo dell’attore»

❞ È la prima volta dopo 30 anni che tornano a coincidere le figure di direttore della scuola e quella di direttore artistico C’è una totale convergenz­a tra identità artistica, progettazi­one culturale e formazione

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Sul palco Gli allievi del Teatro Stabile al loro primo giorno di scuola

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