Corriere Torino

Dateci scuole nuove e bus gratis

- Di Ines Gobetti

Per sette alunni torinesi su dieci la scuola è motivo di stress. L’81% dei giovani italiani ritiene che la crisi climatica sia la minaccia principale per il loro futuro. Soltanto il 15% degli under 25 si vede tra 10 anni con un lavoro stabile. Il 67% dei giovani valuta l’attuale classe politica incapace di poter gestire il futuro dell’italia. A causa del periodo di lockdown il 25% degli studenti ha manifestat­o sintomi di grave depression­e. La dispersion­e scolastica in Piemonte a seguito della Dad è salita al 12%. Il 56,7% degli studenti piemontesi paga più di 250 euro all’anno per i trasporti. Questi sono dati, alcuni nazionali e altri raccolti dall’inchiesta provincial­e di Last (Laboratori­o Studentesc­o), che possono dare un’idea della situazione disastrosa in cui si trovano i giovani nel nostro Paese e secondo noi rendono manifesta la necessità di scendere in piazza perché si sta negando un futuro nel nostro Paese. Un Paese in cui dominano l’incertezza e la sfiducia verso le istituzion­i. Forse perché noi giovani sentiamo che la classe politica (che ha al suo interno solo l’1,11% dei deputati under 30) è disinteres­sata a ciò che accadrà nei prossimi 50 anni e infatti non prende provvedime­nti a lungo termine. Secondo un’indagine Ocse sulla spesa pubblica, in Italia si investono 320 mila euro nei primi 25 anni di vita di ogni persona, molto meno rispetto ai 440 mila della Francia e ai 540 mila della Germania. Siamo in piazza con il corteo studentesc­o per chiedere un futuro che a partire dalla scuola ci dia la possibilit­à di vivere in una società di cui sentirci davvero parte. Chiediamo alla Regione Piemonte che venga creato per gli studenti un biglietto unico regionale gratuito e un incremento di mezzi e corse. Chiediamo che l’edilizia scolastica venga potenziata affinché la scuola sia trainante per una società ecologista e consapevol­e. Chiediamo una didattica che formi studenti e studentess­e al pensiero critico a partire dall’educazione ambientale affinché le nuove generazion­i possano apprendere ciò che le aspetta e quali sono le strategie da mettere in atto per limitare i danni della crisi climatica.

Oggi in piazza

Pochi eletti sono under 30 e per questo non guardano al futuro così come dovrebbero

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