Corriere Torino

Anita e le altre: donne che hanno fatto la storia

- Paolo Morelli

Il vero volto di Anita Garibaldi è in una miniatura, un piccolo ritratto realizzato da Gaetano Gallino e «certificat­o» da uno dei figli della rivoluzion­aria brasiliana, Ricciotti Garibaldi. Con questo lavoro, in arrivo dal Museo del Risorgimen­to di Milano, che consente di vederla senza le forzature stilistich­e della pittura, si conclude il percorso espositivo di Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimen­to. La mostra apre oggi al Museo Nazionale del Risorgimen­to di Torino, dove resterà allestita fino al 22 gennaio, per il bicentenar­io della nascita di Anita Garibaldi. Con una trentina di opere, si compone una galleria di volti e storie delle donne più importanti dello straordina­rio periodo storico che portò all’unità d’italia, con un video di Silvia Cavicchiol­i, docente all’università di Torino e consulente scientific­a della mostra, su quel ritratto «vero». «Da anni pensavo di lavorare sull’argomento — racconta Ferruccio Martinotti, direttore del museo — e il bicentenar­io di Anita è stato l’occasione. Non viene fuori l’immagine della “donna del Risorgimen­to”, ma un prisma sfaccettat­o con un caleidosco­pio di donne: l’attrice, la giornalist­a, la brigantess­a, la sovrana. Chi ha combattuto con i Mille, chi è salito sulle barricate delle Cinque giornate». Intorno alla figura di Anita Garibaldi compaiono personaggi come Giulia Colbert Falletti di Barolo, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Virginia Oldoini Verasis, contessa di Castiglion­e, e la regina Margherita di Savoia. Hanno tutte ricoperto ruoli importanti nel Risorgimen­to, ma sono rimaste in ombra per via di una narrazione prettament­e maschile, riscoperte poi in anni recenti. «Non c’è un contributo per l’epoca ascrivibil­e ad Anita — aggiunge Martinotti — ma non dobbiamo confrontar­e lei e le altre con Camillo Benso conte di Cavour o Giuseppe Garibaldi, che erano fuori scala per tutti. Le donne giocano la loro partita. Anita, ad esempio, segue Giuseppe; c’è uno spazio che dedichiamo all’ultimo viaggio da Roma alle valli di Comacchio, durato un mese. Furono attaccati e braccati, ma lei rimase, avrebbe potuto nasconders­i e ristorarsi ma non l’ha fatto». A colpire il direttore è soprattutt­o l’immagine di una brigantess­a senza nome, con il «cipiglio fiero che dice più di tanti saggi cosa sia stata la lotta nel Sud Italia». Fra le opere di maggior pregio c’è il dipinto Anita morente di Pietro Bouvier, mai esposto a Torino.

Nel bicentenar­io

Tra le circa 30 opere esposte, si può vedere anche il suo vero volto, ritratto da Gallino

 ?? ?? Miniatura Il piccolo ritratto di Anita Garibaldi
Miniatura Il piccolo ritratto di Anita Garibaldi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy