Corriere Torino

Abiti e scarpe colorati con piante e semi È lo shopping sostenibil­e

Le stiliste Perin e Caudano hanno elaborato soluzioni green

- Simona De Ciero

Un modello economico e produttivo a misura d’uomo, che sappia rispettare ed essere in sintonia con la natura, spesso arriva anche dalla piccola impresa, o dal commercio. Un connubio possibile quando si è capaci di rinunciare al prototipo del consumismo ad ogni costo, e si sceglie di lavorare su prodotti che non danneggian­o l’ambiente e spingono a una riflession­e più ampia sulla natura che non solo ci circonda, ma è la casa che ci ospita. E’ il caso di Micaela Caudano (in arte Michi) e di Giulia Perin (Emìna), due imprenditr­ici che, martedì prossimo, presentera­nno una collezione di abiti e accessori realizzata interament­e usando colori tratti da piante e semi e fissati sul tessuto senza chimica. Michi è titolare dell’omonima bottega d’abbigliame­nto in via Garibaldi 46 a Torino (dove sarà esibita la collezione), di una catena di negozi vintage, del marchio di moda Urban Tag; e, da settembre, firmerà anche la prima collezione d’abiti di «A.S.98», marchio italiano di calzature realizzate in concia naturale e vendute in tutto il mondo. Giulia, invece, è un’antropolog­a approdata alla tintura tessile «bio» dopo due anni di master in Indonesia, terra da cui ha imparato l’arte di tingere usando i frutti della natura. Rientrata in Italia, con il supporto tecnico dell’orto Botanico di Torino la donna inizia a studiare le piante endemiche europee e parte con una sua coltivazio­ne di vegetali tintori sulla collina di Moncalieri e diventa responsabi­le dell’orto tintorio al museo del tessile di Chieri, dove si occupa anche di didattica. Non solo. Emìna partecipa alle fiere tessili d’europa (Première Vision, White Milano, Munich Fabric Start) dove organizza workshop e dimostrazi­oni di batik e tinture vegetali. La sua vocazione, infatti, è riuscire a porre l’accento sull’importanza della cultura dei popoli e delle risorse della natura in tutta la filiera di produzione tessile, promuovend­o l’uso di colorazion­i naturali alternativ­e a quelle sintetiche per tingere la stoffa. Come la radice di robbia, «che si raccoglie al quinto anno di vita e da cui si ottengono i colori del rosso, dal mattone al rosa; o la ginestra del tintore, una pianta perenne le cui sommità fiorite regalano giallo e verde salvia incantevol­i — termina la fondatrice di Emìna — la bellezza dei colori vegetali è proprio questa: da poche piante si possono ricavare mille colori» e altrettant­e sfumature. «Super donne, consapevol­i della propria femminilit­à e grinta, che non sentono il bisogno di ostentare la propria bellezza e non rinunciano ad essere loro stesse. Fuori da ogni paradigma. Lavoratric­i, madri; donne consapevol­i, che conoscono la propria forza e non nascondono le loro fragilità — conclude Michi — forze della natura, in pace con l’ambiente, e rispettose della natura che le circonda. Sono queste le attitudini che muovono il mio estro creativo, nella moda». L’obiettivo delle due commercian­ti è ambizioso. Lavorare su piccoli numeri, produrre solo in caso di reale richiesta.

Per contrastar­e la voracità diffusa che spinge a possedere oggetti a tutti i costi, il più delle volte, inutili.

 ?? ??
 ?? ?? Innovative
A sinistra Giulia Perin insieme a Micaela Caudano realizzano capi e scarpe colorati esclusivam­ente con i semi di piante. Sono autrici di collezioni che saranno presentate martedì a Torino
Innovative A sinistra Giulia Perin insieme a Micaela Caudano realizzano capi e scarpe colorati esclusivam­ente con i semi di piante. Sono autrici di collezioni che saranno presentate martedì a Torino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy