Nel mirino di Mancio
Ricci gioca da leader in Svezia: l’under 21 azzurra fa 1-1 ed a un passo dalla qualificazione a Euro 2023 Mancini vede il granata come possibile erede di Jorginho
Capitano e leader dell’under 21, Samuele Ricci si sta imponendo come faro della mediana degli azzurrini per la soddisfazione di Paolo Nicolato e anche di Ivan Juric. Iniziano a vedersi i frutti del lavoro intrapreso al Filadelfia dal tecnico granata nella stagione da poco conclusa: l’ex Empoli, che verrà riscattato dal Torino con un investimento di 7.5 milioni, sta diventando un centrocampista completo. Nella partita in casa della (gi. sart.) Svezia di ieri, Ricci ha giocato novanta minuti di ottima qualità in entrambe le fasi di gioco. Precisione e lucidità nelle giocate sono il marchio di fabbrica di Samuele, che sta aggiungendo al suo bagaglio anche bravura nelle letture difensive puntuali e un’accresciuta capacità di mantenere intenso lo sforzo fisico e mentale per novanta minuti. Ricci è stato il motore e il cervello di un’italia che ha dominato per lunghi tratti senza però riuscire a concretizzare le tante occasioni da gol create, soprattutto nel secondo tempo. L’1-1 finale rimanda la qualificazione all’europeo del 2023 a martedì, quando gli azzurrini di Nicolato sfideranno in casa l’irlanda.
Ricci, maturo com’è dal punto di vista caratteriale, è tornato in Under 21 con la giusta umiltà dopo aver trovato l’esordio con la Nazionale maggiore nella sfida di Nations League di sabato 4 giugno contro la Germania. L’entusiasmo per la realizzazione di un sogno ha lasciato posto alla consapevolezza e alla responsabilità: nei piani di Nicolato, Samuele ricopre un ruolo centrale nel ciclo che dovrà portare all’europeo del prossimo anno. Intanto, il ct Mancini lo tiene d’occhio: lo ritiene un elemento di prospettiva, un forte candidato a rivestire il ruolo di metronomo del 4-3-3 in un prossimo futuro. Potrebbe essere Ricci a raccogliere l’eredità di Jorginho nel processo di rinnovamento e ringiovanimento che sta vivendo la Nazionale: al momento quel ruolo è di Cristante, che però non nasce regista di centrocampo, a differenza del ventunenne di Pontedera.
Se Ricci ha convinto appieno, gli occhi del Torino ieri si sono posati con molto interesse anche su Pietro Pellegri. Anche lui ha giocato titolare, anche lui per il ct Nicolato è un giocatore chiave. La sua è
Anche Pellegri ha giocato titolare: prova di sacrificio e duelli fisici
stata una prova di sacrificio e duelli fisici con i difensori svedesi, molto forti fisicamente e inclini alle continue provocazioni. Pietro, ammonito a inizio gara, è riuscito a dare un buon contributo alla squadra prima di essere sostituito al 75’ da Sebastiano Esposito. Per lui esiste da giorni un dialogo tra il Torino e il Monaco: il club granata sta seriamente valutando un investimento per il suo cartellino.